La sanità è il tema più importante dell’agenda politica in Veneto, lo dice Confartigianato
Sondaggio con il politologo Feltrin: la sanità pubblica è il tema più urgente per il 46 percento dei partecipanti, seguito da tasse, burocrazia e carenza di personale qualificato. Tra i giovani prevale il pessimismo sull’economia, mentre cresce la sfiducia verso partiti e istituzioni centrali

Il sondaggio promosso da Confartigianato Imprese Veneto e curato dal politologo Paolo Feltrin, su un campione di 600 artigiani, mette in luce le reali preoccupazioni delle piccole imprese. La sanità pubblica si conferma la priorità assoluta: il 46,4% degli intervistati la indica come il primo tema su cui la Regione deve intervenire.
A distanza seguono il sostegno all’economia regionale, il contrasto all’immigrazione illegale e la lotta alla povertà. Temi come il cambiamento climatico e le infrastrutture risultano residuali, mentre la digitalizzazione e l’innovazione vengono percepite come poco rilevanti dagli imprenditori over 60. “La sanità pubblica non è più vista solo come un servizio, ma come una vera infrastruttura strategica per il Paese – spiega Feltrin – senza un sistema solido e accessibile, si ferma non solo la società ma anche l’economia”.
Previsioni economiche: pessimismo diffuso

Sul fronte economico prevale l’incertezza. Solo il 16% degli artigiani prevede una ripresa nei prossimi mesi, mentre il 47,8% pensa che la situazione resterà invariata. Il 35,5% teme un peggioramento, di cui quasi il 10% un peggioramento forte. Tra i giovani under 40 il pessimismo è ancora più marcato: il 51,1% ritiene che la situazione nazionale peggiorerà, contro il 31,4% nella fascia 41-50 anni e il 28,5% tra gli over 60.
Il carico fiscale viene indicato dal 75% degli artigiani come principale ostacolo, seguito dalla carenza di personale qualificato e dall’eccesso di burocrazia. Il costo delle materie prime pesa meno, così come le difficoltà legate alla digitalizzazione o alle infrastrutture, mentre la gestione del rischio d’impresa rimane una preoccupazione marginale.
Rapporto con le istituzioni
Il sondaggio evidenzia una forte sfiducia nei partiti politici, con due artigiani su tre che non si fidano, mentre l’Unione Europea non supera la sufficienza per la metà degli intervistati. Le amministrazioni locali ottengono maggiore fiducia rispetto allo Stato centrale. Colpisce invece il dato sui corpi intermedi: oltre il 70% degli artigiani riconosce il ruolo di associazioni come Confartigianato, che restano punti di riferimento fondamentali.
Astensione e disaffezione politica
Il 61,9% degli artigiani non ha partecipato al referendum su lavoro e cittadinanza dell’8-9 giugno, mentre il 14% si dichiara contrario a tutti i partiti. È un segnale chiaro di disaffezione verso la politica, accompagnato però da una richiesta di maggiore concretezza e pragmatismo.
Le voci di Confartigianato
“Gli artigiani chiedono meno slogan e più soluzioni pratiche – commenta Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto – meno tasse, meno burocrazia, più personale formato e una sanità che funzioni. La sanità pubblica viene percepita come l’infrastruttura più importante: senza di essa, non reggono né il lavoro né la società”. Feltrin aggiunge: “È la prima volta che la sanità emerge con questa forza dirompente e trasversalità. Chi guida un’impresa artigiana sa che senza un sistema sanitario efficiente tutto il tessuto economico è a rischio”.
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