Sicurezza, il ministro Piantedosi a Venezia: 120 nuovi agenti delle forze dell’ordine
Incontro istituzionale con il presidente della Regione Veneto al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Il ministro è stato contestato dagli attivisti del centro sociale Morion

Il presidente del Veneto Luca Zaia ha accolto stamani, 2 dicembre, a Venezia il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, per un incontro istituzionale.
«L'appuntamento - informa la Regione - ha sottolineato la forte sinergia tra il Governo centrale e il Veneto sui temi della sicurezza e della prevenzione dei reati. Sono stati confermati l'impegno e la volontà comune di collaborare per rispondere in modo efficace alle necessità dei cittadini, con particolare attenzione alla promozione della legalità e al rafforzamento della cooperazione con le forze dell'ordine nel territorio veneto».

«Tra dicembre e gennaio prevediamo nuovi inserimenti per le forze dell’ordine nella città metropolitana, 120 uomini, che vogliamo confermare anche per il 2025».
Non solo la pattuglia aggiuntiva dei militari del reggimento Serenissima, lunedì mattina il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha anticipato un ampliamento generale dell’organico di polizia per il Veneziano.
Il titolare del Viminale era in laguna per partecipare a una riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, un confronto a porte chiuse con il prefetto Darco Pellos, con il questore Gaetano Bonaccorso, con il sindaco Luigi Brugnaro e con il comandante della polizia locale Marco Agostini.
All’ordine del giorno i recenti episodi di cronaca, che il ministro ha commentato come «un’ottima dimostrazione della capacità di intervento degli agenti sul territorio: i responsabili sono stati tutti fermati praticamente nell’immediatezza dei fatti»; il riferimento è all’omicidio di Marghera della settimana scorsa.
Piantedosi ha anche ribadito l’intenzione di una stretta sensibile sul fronte delle locazioni turistiche e delle keybox: “L’essenziale sarà prevedere una continua verifica delle presenze, che non vuol dire necessariamente togliere le scatole lucchettate delle chiavi, ma avere comunque la certezza di chi occupa gli appartamenti”. E, a proposito di occupazioni, il ministro ha anche promesso un intervento deciso per lo sgombero della casa di Padova messa in affitto per turisti e ora bloccata da una decina di nomadi.
La contestazione

«Non c’è sicurezza senza diritti e servizi». Il grido di denuncia lanciato dal centro sociale Morion accompagna l’arrivo del ministro Piantedosi, sbarcato in laguna per il vertice sulla sicurezza cittadina coordinato dal prefetto Darco Pellos. Gli attivisti hanno attraversato il Canal Grande con striscioni per ribadire il no al Ddl Sicurezza.
«Se sicurezza significa più polizia, case abbandonate, lavori precari, tagli alle politiche di welfare, inquinamento dei territori, devastazione della laguna per permettere il ritorno delle navi da crociera», lamenta il collettivo, «allora noi non ci stiamo». In occasione dell’assemblea nazionale prevista il 14 dicembre a Roma, anche il centro sociale Morion scenderà in Piazzale del Verano per contestare il disegno di legge.
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