Serenissima, sull'aumento adesioni dal 93% dei soci Intesa vuole salire ancora

VERONA.
Il riassetto di Autostrada Brescia-Padova arriva a dama. Ieri, il consiglio di amministrazione della concessionaria ha deliberato la fusione per incorporazione in Real Estate Serenissima (Res) di Serenissima Holding e Infragruppo. Un passaggio, questo, che chiude il cerchio sulla revisione organizzativa del business non autostradale che risulterà, in questo modo, concentrato in Serenissima Partecipazioni. Così, infatti, sarà ribattezzata Res dopo aver incorporato le altre due società tra cui anche Infragruppo (Spa che controlla Infracom). Non è tutto qui. Serenissima, infatti, ha raccolto adesioni alla prima tranche dell'aumento di capitale dal 93% dei soci e per l'inoptato è già pronta Intesa Sanpaolo.
Il Cda ha, inoltre, approvato il bilancio 2010 e deliberato di procedere, per quanto riguarda la Valdastico Nord, con la prima ipotesi progettuale. Nella speranza, evidentemente, di riuscire a trovare un accordo con Trento.
Riassetto.
La revisione societaria, con la delibera di ieri, si completa. La società presieduta da Attilio Schneck rimane ora in attesa dell'autorizzazione Anas - le previsioni sono che arrivi entro giugno - per poter procedere al trasferimento della concessione alla newco creata ad hoc, ovvero Autostrada Serenissima Brescia-Padova. La "vecchia" Brescia-Padova diventerà holding e tramite questa i soci attuali controlleranno la nuova concessionaria autostradale (e business attinenti) e Serenissima Partecipazioni. Tutto ciò per tenere distinta la concessione autostradale dagli altri business (lo chiede il ministero dei Trasporti) ma anche per "sterilizzare" l'effetto della svalutazione Infragruppo che sarà in parte compensata dalle plusvalenze di Res.
Aumento di capitale.
Ieri sono inoltre scaduti i termini per l'adesione alla prima tranche dell'aumento di capitale da 50 milioni lanciato da Serenissima. Aumento che, secondo la nuova articolazione societaria, sarà interamente al servizio della concessionaria (ovvero della nuova Autostrada Serenissima Brescia-Padova) e non della holding. Il 93% degli attuali soci ha aderito alla ricapitalizzazione: a non seguire l'aumento saranno Camera di commercio e Provincia di Bergamo (che detengono circa un 4,75%), Camera di commercio di Milano (quota infinitesimale) e il sistema Venezia. Ovvero, principalmente, Camera di commercio di Venezia (1,46%) e poi Provincia e Comune lagunari (rispettivamente 0,1% e 0,2%).
La tempistica.
Con la scadenza di ieri andava anche manifestato l'interesse per le quote inoptate. Su circa il 7% dei diritti (non opzionati, come detto, da un gruppetto di enti pubblici) c'è già Intesa Sanpaolo pronta a fare la parte del leone. Interesse sarebbe stato manifestato anche da Astaldi che punta a rilevare anche il 3,85% dal Comune di Brescia. Entro metà mese, quindi, Serenissima collocherà interamente la prima tranche dell'aumento. Poi si aprirà la partita per la holding tra enti pubblici: il socio finanziario potrebbe essere Fondazione Cariverona, che vuole, però, una nuova governance. (m.mar.)
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