Serenissima «isola» il buco Infragruppo e cede la Sgr a Valori

RIASSETTO L’autostrada A4. Sotto Attilio Schneck e Rino Mario Gambari
VERONA.
Autostrada Brescia-Padova vara un riassetto societario per salvare il piano finanziario dalla voragine Infragruppo-Infracom e, nel frattempo, mette in rampa di lancio le cessioni. Se, per quanto riguarda Infracom, si lavora (ancora) alla valorizzazione dell'asset It, sul fronte delle altre collegate è prossima la cessione del 51% di Serenissima Sgr alla Centrale Finanziaria di Giancarlo Elia Valori. L'ex presidente di Autostrade per l'Italia - nato a Meolo - ha offerto, infatti, 14 milioni per il 51 per cento della società costituita per la gestione del risparmio attraverso fondi immobiliari.
La trattativa per la cessione è in fase molto avanzata e permetterà a Serenissima di mettere un po' di fieno in cascina. Il valore di carico della Sgr, infatti, è fissato a quota 2,65 milioni: Valori, come detto, offre 14 milioni per rilevarne il 51 per cento. Per una partita destinata a chiudersi in breve tempo, altre se ne aprono. Durante un Cda blindatissimo, al board della concessionaria è stato illustrato il piano industriale di Bain & Company e la relativa manovra finanziaria su Infragruppo (società che controlla il 67% di Infracom) che vede Serenissima quale primo azionista col 49%. Il nodo - come ricostruito - sta nella situazione contabile di Infragruppo: al 31 ottobre 2010, la società ha evidenziato una perdita di 131,2 milioni e un patrimonio netto negativo per 94,3 milioni. Numeri destinati a incidere pesantemente nel conto economico 2010 di Autostrada Brescia-Padova. L'obiettivo della riorganizzazione societaria - che, quanto al perfezionamento, viene rimandata a un prossimo consiglio - è evitare di dover consolidare nel bilancio della concessionaria la voragine Infragruppo-Infracom. Fatto, questo, che potrebbe mettere a rischio il piano finanziario della società guidata da Attilio Schneck già "vincolato" a una ricapitalizzazione della stessa per complessivi 150 milioni (la prima tranche da 50 milioni è già stata varata). «Autostrada Brescia-Padova - recita il comunicato stampa diffuso al termine del Cda - controllerà, in qualità di holding, interamente un veicolo societario nel quale verranno concentrate le attività tipiche della concessionaria e uno o più veicoli societari nei quali verranno concentrate le altre partecipazioni di controllo e/o di minoranza». In pratica, si punta ad isolare l'attività in concessione - della quale bisogna rispondere all'Anas - dalle altre controllate e collegate che, come nel caso di Infracom, presentano bocconi difficili da digerire. «Con riferimento a Infragruppo e Infracom - si legge ancora - è stato avviato un piano di profondo efficientamento degli assetti industriali e finanziari finalizzato al miglioramento dell'equilibrio economico, patrimoniale e finanziario». Resta da capire, da ultimo, come i soci pubblici intendano seguire la prima tranche dell'aumento di capitale lanciato: la creazione di una "scatola" unica di controllo dei pubblici, pare, infatti, definitivamente fallita.
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