Schianto fatale a Mestre, muore a 42 anni

Maurizio Fabbro ha perso il controllo dello scooter sabato sera in via Libertà. Inutili i soccorsi. Viveva a Campalto con la sorella. Ex bagnino, la sua famiglia aveva già subìto molto lutti
MESTRE.
Erano le 19 di sabato quando Maurizio Fabbro, 42 anni, residente in via Sabbadino 18 a Campalto ha perso il controllo del suo scooter e si è schiantato contro il guardrail di via Libertà, poco dopo il semaforo all’altezza della Fincantieri. Il suo corpo sull’asfalto è stato notato da un finanziere di passaggio, il primo a dare l’allarme. Inutili i soccorsi del Suem. Trasportato all’ospedale dell’Angelo, Fabbro è morto tre ore dopo.


Stava rientrando a casa dopo essere andato a trovare un amico. Probabilmente è scivolato o si è distratto e ha perso il controllo del mezzo. Una caduta fatale. L’esatta dinamica dell’incidente è ancora al vaglio del reparto motorizzato della polizia municipale. Maurizio Fabbro, per tutti «Icio», abitava con la sorella Antonella e il marito Sergio Bagarotto in uno dei palazzoni di Villaggio Laguna, al civico 18 di via Sabbadino. Usciva poco, eppure in quartiere era conosciuto. Un po’ perché faceva qualche lavoretto, dal ferrovecchio al giardinaggio.


Ma soprattutto perché nel garage sotto casa aveva allestito una palestra con materiale di recupero, dove gratuitamente poteva andare chiunque. C’era pure il sacco per tirare qualche gancio. Ieri pomeriggio, in casa Fabbro, amici, vicini di casa, parenti, stentavano a credere a quanto accaduto. La gemella Cristina ancora non si capacita. E neppure Antonella, la sorella con cui abitava. «Sabato ero andata al cinema - racconta - Avevo spento il cellulare. L’avevo anche chiamato per sapere dov’era, ma non mi aveva risposto. Verso la fine del film mi dicono che Icio aveva avuto un incidente».


Da quando a settembre era mancato il fratello, Giuliano detto «Nano», imprenditore lidense conosciuto come storico gestore del bar e della spiaggia del «Caribe», Maurizio era sprofondato nella tristezza. Per questo i parenti lo spronavano ad uscire. Il suo sabato era trascorso normalmente. Aveva pranzato con la famiglia. Poi aveva portato la cagnolina, Chanelle, a fare un giretto. Quindici giorni prima c’era stata la messa in ricordo dei due fratelli, Giuliano e Alfio, mancato quattro anni prima. Icio si era fatto stampare sulla maglietta la foto di entrambi, e se l’era messa per la funzione. Bagnino al Lido per qualche tempo, insegnante di kick boxing, la sua passione erano il mare e i viaggi. A dicembre era stato a Cuba.


«Si faceva voler bene da tutti - prosegue la sorella - voleva sempre che organizzassimo pranzi in compagnia, amava cantare ed era molto affezionato a chiunque gli volesse bene». Ecco perché in quartiere era amato. Era superstizioso e anche molto credente. Nel portafogli aveva con sé il santino di Padre Pio e della Madonna della salute e al collo portava la crocetta. «Sicuramente non correva - racconta la sorella Cristina - Era una vera tartaruga, a volte gli dicevamo che andava addirittura troppo piano». I funerali, una volta ottenuto il nulla osta, saranno celebrati a Villaggio Laguna.

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