Santa Maria di Sala, precipita con il deltaplano e muore

La tragedia a Santa Maria di Sala: è caduto da 20 metri, ha perso la vita Giorgio Betto, 68enne di Mestre.  La caduta, a picco, è avvenuta a circa duecento metri dalla pista del campo di volo "Ala salese". Tra le cause dell'incidente non si esclude il malore. L'uomo era pilota dal 2001
Il deltaplano coinvolto nell'incidente
Il deltaplano coinvolto nell'incidente
SANTA MARIA SALA. Il decollo con il deltaplano a motore, e poi la caduta, quasi a picco, a circa 200 metri dalla pista del campo di volo Ala Salese, in mezzo ai campi. Così ha perso la vita ieri verso le 18.30 Giorgio Betto, 68 anni pensionato e residente in via Brenta Vecchia 11 a Mestre.


Nonostante i tentativi di rianimarlo, per lui non c'è stato nulla da fare. Tra le cause dell'incidente non si esclude il malore: saranno gli inquirenti a stabilire cos'è successo in via Luxore, dove ha sede il campo di volo. L'uomo, pilota dal 2001, era a bordo di un deltaplano a motore di sua proprietà e stava volando, secondo alcuni testimoni, ad una velocità moderata.


Era da circa mezz'ora che si stava esercitando nel volo. Dopo la fase di decollo ad un certo punto il deltaplano guidato da Betto - secondo le prime testimonianze - si è piegato sulla sinistra ed è precipitato. «Abbiamo sentito l'areo decollare e poi subito dopo perdere giri al motore - raccontano alcuni residenti di via Luxore che hanno assistito all'incidente - poi l'abbiamo visto inclinarsi sulla sinistra fino a che è caduto a terra». Il mezzo non ha preso fuoco ma per Betto non c'è stato più niente da fare perché l'impatto è stato violento e lui è morto sul colpo.


Subito è stato soccorso dall'amico Alessandro Zampieri, che aveva appena finito di volare, e dal presidente della scuola di volo di Ala salese, Costantino Rigo. Tutto è stato invano. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Mestre e di Mirano e i medici del Suem e due squadre di vigili del fuoco da Mestre. «Aveva appena finito di fare un volo - spiega Rigo - quando ha iniziato a farne un altro. Sarà stato sì e no a 20 metri d'altezza, al massimo. Ad un tratto, però, il deltaplano sembrava non fosse più pilotato ed è spartito dietro all'hangar, nel campo di mais appena tagliato. Faccio quest'attività da 24 anni e non ho mai visto una cosa simile. Ho parlato con i medici intervenuti e non escludono che si possa trattare di malore. E credo che sia andata davvero così. Betto era un pilota esperto, mai avuto problemi, sempre molto attento e diligente».


Ieri sera i pompieri hanno isolato il luogo in cui è caduto il mezzo, e hanno eseguito i rilievi che sottoporranno all'autorità giudiziaria. Quanto successo ieri sera, però, fa tornare alla mente gli ultimi episodi al campo di volo salese. Nel 2006 aveva perso la vita Gino Giacometti, un pilota di Martellago che era caduto con il suo ultraleggero in un giardino di via Gorgo, e nell'estate del 2009, Renato Miozzo di Mirano era riuscito a mettersi in salvo mentre il suo velivolo stava prendendo fuoco dopo essere caduto.


E così torna a galla la questione della sicurezza. «Non ci sto - sbotta Rigo - perché il campo di volo è lontano dalle case, abbiamo spostato anche la pista anni fa per garantire ancora più sicurezza. Siamo di fronte a delle coincidenze, a delle fatalità e, in questo caso, Betto potrebbe aver accusato un malore».

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