San Vito, conto alla rovescia per la riapertura notturna dell’Alemagna
Il prefetto Roccoberton ha convocato un vertice per il 6. Bortoluzzi ottimista: «Male che vada aspetteremo giovedì 7 agosto»

Notti contate per la chiusura della statale Alemagna? I primi a sperarlo sono i 350 pendolari della petizione per la riapertura. Il prefetto Antonello Roccoberton ha convocato per domani 6 agosto mattina il vertice con Anas, Provincia, Regione, Comune di San Vito, Protezione civile, Vigili del fuoco, forze dell’ordine.
«Oggi la Provincia ha consegnato ad Anas il sistema di monitoraggio ed il progetto di gestione, quindi non ci resta che sperare in una rapida riapertura», sospirano il presidente Roberto Padrin ed il consigliere delegato Massimo Bortoluzzi. Il quale azzarda: «A questo punto, se non ci sono ostacoli a sorpresa, non è escluso che la prima notte di Alemagna libera sia quella stessa tra mercoledì e giovedì, al più tardi la notte successiva».
La riapertura
Dall'inizio dell’emergenza la statale è chiusa dalle 21 alle 6 del mattino. Roccoberton, che rientrerà dalle ferie appositamente per presiedere il vertice, ammette di non poter fare una previsione, «perché evidentemente tutto dipende dall’Anas, che ha la responsabilità della gestione».
E l’Anas si sta chiedendo in queste ore se per ridare transitabilità alla statale 51 può fare affidamento alla tecnologia – rappresentata dal monitoraggio, dall’allarme e dal radar che tiene sotto sorveglianza Croda Marcora – o se deve impiegare una specifica guardiania.
E se i movieri devono necessariamente stare in strada, oppure attendere l’eventuale allarme nelle vicinanze in modo da poter intervenire con lo sbarramento metallico della strada, a supporto del semaforo rosso e della sirena.
Il dossier della Provincia
Il 4 agosto, dunque, all’Anas è stato consegnato dalla Provincia il dossier sul monitoraggio, con, buon ultimo, il certificato del collaudo del sistema. «Abbiamo trasmesso, nello specifico, la relazione tecnica, il manuale d’uso e manutenzione, la dichiarazione di conformità, il manuale della piattaforma GeoAngel, l’atto di collaudo finale, con le relative schede tecniche», fa sapere Bortoluzzi. Con questo invio si completa così un lungo percorso tecnico condiviso, che ha visto la Provincia di Belluno operare in regime di sussidiarietà tra enti, a seguito della riunione convocata dalla Prefettura il 3 luglio scorso. Nonostante i rallentamenti dovuti al maltempo – sottolineano Padrin e Bortoluzzi - le attività sono state portate a termine in tempi rapidi, anche grazie alla disponibilità della ditta incaricata, già presente sul territorio per il monitoraggio dei crolli del Marcora. Il sistema di monitoraggio consiste in 2 pluviometri, sistemati uno ai piedi della parete del Marcora, l’altro, vicino alla statale, e in ben 10 accelerometri, per misurare il movimento della colata e in un clinometro per informare sulla sua inclinazione. La soglia di pericolo e, quindi, di allarme, sarà definita domani. Intanto, però, il sistema è stato presentato e illustrato anche durante il corso di formazione tenutosi lo scorso 31 luglio a San Vito con la partecipazione del personale tecnico.
«Con la trasmissione della documentazione, la Provincia considera concluso il proprio intervento tecnico e amministrativo, riportando ciascun ente alle proprie funzioni istituzionali», commenta Bortoluzzi, «Rimane comunque massima la nostra disponibilità a collaborare in caso di evoluzioni del quadro di rischio; il nostro obiettivo, infatti, è sempre stato quello di garantire la sicurezza delle persone e accelerare al massimo i tempi di intervento», aggiunge Bortoluzzi, che conclude: «Abbiamo deciso di intervenire, pur non essendo direttamente competenti sulla 51, per ridurre i tempi e tutelare anche la pista ciclabile sottostante, molto frequentata. Ora confidiamo che, con il sistema installato (comprese le telecamere per intercettare gli eventuali furbetti che attraverseranno col semaforo rosso) , si possa valutare l’apertura della strada anche nelle ore notturne, in sicurezza».
Il tavolo tecnico
Domani 7 agosto mattina il tavolo tecnico in Prefettura con tutti gli enti competenti, per definire il protocollo di gestione dell’apertura, chiusura e riapertura della 51 in base agli eventuali allarmi automatici. «Siamo stati, siamo e saremo vicini alle comunità della Val Boite e di Cortina», conclude Padrin, «Sappiamo cosa stanno affrontando e continueremo a lavorare, anche oltre le competenze dirette».
Il sindaco Franco De Bon ringrazia, a nome di San Vito, tutti i soggetti in campo, però ricorda che «adesso, con altrettanta sollecitudine, dobbiamo pensare alle opere strutturali». Quindi alla galleria paramassi, se sarà la soluzione individuata dall’Anas. —
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