San Giuliano, boom di adozioni al canile
Gli animali ospitati sono scesi da 700 nel 2001 a 420 di oggi

In soli sette anni il canile di San Giuliano ha quasi dimezzato il numero dei propri «ospiti». Dai quasi 700 del 2001 ai 420 di oggi. «E’ il frutto di un lavoro che dura da anni - racconta Breda Sterle, presidente-factotum dell’Associazione veneta zoofila che gestisce «Il rifugio del cane» di San Giuliano - Per fortuna la gente ha cominciato ad apprezzare il nostro lavoro. E sono sempre più numerose le persone che si rivolgono a noi per adottare un cane».
«Non tutti sono adottabili - precisa la presidente - Alcuni sono aggressivi, diffidenti perchè sono disperati, sono stati picchiati, seviziati». Ma la diminuzione dei cani ospitati al Rifugio è anche la conseguenza di un minor numero di ingressi rispetto agli anni scorsi. «I nostri volontari (una trentina, tra interni ed esterni, ndr) cercano di dare una mano a chi è in difficoltà, attutendo quei problemi che portano i meno sensibili ad abbandonare gli animali». racconta Sterle. «E anche la gente comincia a capire l’importanza del microchip - osserva Angela Di Val, la responsabile del monitoraggio degli animali affidati in adozione - Una volta che gli addetti dell’Asl li recuperano in questo modo è più facile rintracciare il proprietario».
L’Associazione veneta zoofila può contare su tre dipendenti (erano 5 fino a poco tempo fa) e su una trentina di volontari. Il Comune di Venezia, oltre a mettere a disposizione il terreno, garantisce un rimborso per coprire le spese del cibo, dell’assicurazione, delle manutenzioni. L’Associazione lavora poi in stretta collaborazione con i servizi veterninari delle Asl 12 e 13. Particolare attenzione viene posta nel momento dell’affidamento a una famiglia per l’adozione.
«L’affidamento viene monitorato con molta attenzione da nostri volontari adeguatamente formati - racconta Angela Di Val - Il cane viene affidato, adeguatamente vaccinato, alla famiglia per 60 giorni. In caso di gravi e irrisolvibili problemi il cane può essere restituito al rifugio. Se l’affido termina invece con successo la famiglia affidataria può andare al servizio veterinario dell’Asl in via Torino per inserire il nominativo e indirizzo nel microchip dell’animale». Un monito di Daniel Pennac è contenuto nel sito dell’associazione: «Quando si sceglie di vivere con un cane, è per sempre. Non lo si abbandona. Mai. Mettetevelo bene in testa, prima di adottarne uno». Da non dimenticare. Mai.
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