San Donà, bimbo ricoverato con la Seu: sotto accusa anche il roastbeef

La sindrome può essere scatenata da batteri presenti nella carne poco cotta. Ora il piccolo è in dialisi all’ospedale di Padova, non ancora fuori pericolo. I medici: «Importante individuare la tossina al più presto. Adesso analisi ed esami»

Giovanni Cagnassi
Pronto soccorso di San Donà
Pronto soccorso di San Donà

Bambino di San Donà ricoverato all’ospedale di Padova, il roastbeef sotto accusa per la Seu, sindrome emolitico uremica che è stata accertata all’ospedale in riva al Piave prima del trasferimento d’urgenza al reparto di Pediatria padovano.

Il bambino di 7 anni, residente a San Donà, era arrivato all’ospedale di via Nazario Sauro il 18 agosto con una forte diarrea mista a sangue, denominata rettorraggia. Forti scariche e l’organismo quasi completamente disidratato hanno messo in allarme i sanitari coordinati dal primario di pediatria, l’esperto dottor Pier Giuseppe Flora.

Lo hanno immediatamente ricoverato nel reparto sandonatese e sotto stretta osservazione. Hanno dunque cercato e individuato il batterio escherichia coli nel sangue, che può determinare la sindrome uremico emolitica responsabile di una grave anemia e insufficienza renale, ovvero le conseguenze più serie.

Le pareti dell’intestino in questi casi sono attaccate dal batterio che aderisce e lo danneggia. Ricercato e individuato il batterio con una ricerca sul Dna, hanno impiegato il sistema film array, piattaforma avanzata di diagnostica molecolare. Lo hanno costantemente seguito e reidratato.

Il 21 agosto sono improvvisamente calate le piastrine e si è anemizzato con una preoccupante carenza di emoglobina nel sangue, che riduce la capacità del corpo di trasportare ossigeno. È stato allora contattato l’ospedale di Padova. Il primario di San Donà, il dottor Flora si è confrontato con il direttore del reparto di nefrologia pediatrica a Padova, il professor Enrico Vidal, che ha approvato la diagnosi e terapia adottata fino a quel momento.

La situazione era, però, peggiorata e per questo motivo il piccolo è stato infine trasferito all’ospedale di Padova. La causa del batterio non è ancora stata accertata. Solitamente, come nel caso del bambino di Belluno, sono stati ingeriti latte o formaggi fatti con latte crudo. Ma potrebbe essere anche carne poco cotta, come il roastbeef che è uno dei piatti che il bambino di San Donà aveva mangiato nei giorni precedenti.

«L’importante in questi casi è smaltire al più presto la tossina», dice il dotto Flora, «noi abbiamo individuato l’escherichia coli O157 nel caso di San Donà e ci siamo messi subito al lavoro in questa direzione. Teniamo presente che soltanto il 15 per cento dei casi sviluppa poi la sindrome emolitico uremica.

La situazione del bambino comunque sta migliorando, anche se non è ancora del tutto fuori pericolo ed è ancora ricoverato all’ospedale di Padova sotto osservazione per alcuni giorni», ha concluso, sottolineando che anche Padova continuerà con le analisi

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