Salto di carreggiata sulla A4: 7 morti

CESSALTO. Salto di carreggiata tra mezzi pesanti, inferno sulla A4 a Cessalto. Il bilancio è dei più impressionanti: 7 morti carbonizzati fra cui un bambino piccolo e non ancora identificati. Alle 15 di ieri un autotreno carico di farina, guidato da un autista polacco, ha tamponato un camper con a bordo una famiglia austriaca, rimasta miracolosamente illesa. Il camper, colpito nella parte posteriore, si è rovesciato sul bordo della carreggiata, in direzione Trieste, lungo la quale procedevano entrambi i due mezzi.
Quest’ultimo, dopo aver cozzato contro il camper, ha infatti perso il controllo e saltato la carreggiata Est per finire nella Ovest, in direzione Venezia a tutta velocità. Ha sbriciolato il guardrail e spartitraffico che dividono le carreggiate come fosse un biscotto. Sulla carreggiata in direzione Venezia, quindi lungo la direzione opposta, è piombato contro un autotreno della Bartolini di Casale sul Sile, condotto da un autista marocchino, che trasportava elettrodomestici ed era diretto verso Venezia.
Procedeva a velocità sostenuta e non ha potuto evitare l’impatto tremendo. I due mezzi pensati, entrambi con targa italiana, si sono incendiati quasi subito e tra le fiamme hanno perso la vita i rispettivi autotrasportatori imprigionati nelle cabine avvolte nelle fiamme.
Subito dopo è stata la volta di una Bmw 535 targata Vicenza e di una Mercedes della provincia bolognese con a bordo padre, madre e bambino piccolo. La Bmw si sarebbe schiantata contro quel groviglio di lamiera in fiamme, mentre la Mercedes è rimasta schiacciata tra i due mezzi pesanti. La dinamica è ancora al vaglio della stradale. I due occupanti nell’abitacolo della Bmw sono morti sul colpo per l’impatto violentissimo. Le fiamme li hanno solo parzialmente carbonizzati. L’altra auto è stata invece avvolta completamente dalle fiamme. Era irriconoscibile, ma all’interno c’erano ancora tre persone completamente carbonizzate, ormai impossibili da identificare.
I soccorsi sono arrivati circa un quarto d’ora dopo l’incidente di Cessalto. Non hanno potuto fare nulla perché automobilisti e autotrasportatori erano ormai tutti morti. Una scena impressionante, anche perché sotto quell’ammasso di lamiere, quegli «scheletri» rimasti dei camion, c’erano delle persone che fino a poco prima stavano guidando, parlando, magari sorridendo per raggiungere amici o luoghi di vacanza. In pochi minuti tutto è finito, avvolto da un fuoco che ha invaso la A4 provocando un fumo denso e grigio che ostruiva la visuale e ha pervaso l’aria di un odore acre, quasi insopportabile.
Il tratto di autostrada da San Donà a Cessalto è stato subito chiuso dalla polizia stradale di San Donà. Il traffico deviato lungo la viabilità ordinaria, creando code e rallentamenti a Mestre, in tangenziale, poi a Cessalto e verso il Portogruarese, in misura minore a San Donà. I mezzi in autostrada sono rimasti bloccati per ore. Vedendo tutto quel fumo, gli elicotteri e le autoambulanze che si susseguivano con i mezzi dei vigili del fuoco a sirene spiegate, hanno capito che si trattava di un incidente davvero grosso che li avrebbe fermati per ore.
Solo in tarda nottata l’autostrada è stata riaperta e messa in sicurezza, cercando di dimenticare quell’inferno di fuoco e di morte. Nella notte la stradale ha continuato a lavorare per ricostruire la dinamica dell’incidente, ma soprattutto per identificare le vittime rimaste ancora senza un nome.
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