«Quei 44 km da 4 miliardi»

VERONA. «Solo 44 chilometri, costeranno 4,153 miliardi. Ma oltre all’enorme spesa pubblica per la breve tratta Verona-bivio Vicenza, a spaventare sono i diversi illeciti che accompagnano il progetto ferroviario che dovrebbe unire Verona a Padova tramite l’Alta Velocità».
Lo sostiene Tancredi Turco, deputato veronese di Alternativa Libera, che evidenzia come «siano ancora tante le irregolarità riguardo alla linea Tav scaligera, come emerso dalla recente udienza del Tar del Lazio, nata dai ricorsi di diversi comitati locali della provincia veronese e non solo».
E prosegue: «La prima irregolarità è la particolare concessione dell’appalto per i lavori per via del tutto privata. Decisione che viola le norme dell’Unione Europea sull’appalto pubblico. In secondo luogo, dall’udienza emerge un’illegittima reiterazione del vincolo di esproprio su beni privati su cui passerebbe la linea ferroviaria».
A preoccupare maggiormente, però è l’impatto ambientale del Tav a Verona: «La commissione Via (Valutazione Impatto Ambientale) non tiene conto della grave contaminazione delle acque superficiali della provincia - spiega il deputato veronese - anche se la Regione Veneto ha identificato ben 53 comuni tra Verona e Vicenza in pericolo di inquinamento Pfas, cioè di contaminazione da prodotti perfluoroalchilici. In altre parole, la nostra acqua rischia di non essere più potabile».
«Lo studio sui rischi ambientali», prosegue il parlamentare Turco, «è stato condotto da una società colpita da un’interdittiva antimafia emessa dalla prefettura di Napoli, in quanto la stessa società appare in odor di Camorra. Com’è possibile che la valutazioni ambientali non siano state redatte da una nuova società, più attendibile?».
Per quanto riguarda la linea Tav Brescia-Verona, invece, un nuovo disagio proviene dai monaci del Santuario della Madonna del Frassino di Peschiera del Garda.
«Il Tav dovrebbe passare a 150 metri dal luogo di culto», conclude il deputato di Alternativa Libera, «e i cantieri sarebbero aperti a ridosso del Santuario. Anche i monaci hanno rivolto un appello alle istituzioni contro la realizzazione del progetto ferroviario, che potrebbe compromettere la stabilità di strutture che contano cinque secoli di vita».
L’importanza dell’arrivo dell’Alta Velocità era stata sottolineata in più occasioni dalle categorie produttive, in particolare dagli industriali di Verona.
Il progetto ha conosciuto negli anni battute d’arresto, ora parte della tratta è finanziata.
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