Sicurezza sul Piave, il piano prende forma: nuovi cartelli, incontri nelle scuole e spiagge di fiume vigilate

L'incontro, durato oltre due ore, è stato interlocutorio ma ha gettato le basi per azioni concrete, con un nuovo appuntamento già fissato per istituire un tavolo tecnico operativo

Andrea Dossi
Nuovo piano per la sicurezza del Piave
Nuovo piano per la sicurezza del Piave

Da nuovi cartelli a "spiagge di fiume" per la sicurezza del fiume Piave. Una mattinata di confronto e proposte quella odierna nella sala del consiglio provinciale al Sant’Artemio, dove il prefetto di Treviso Angelo Sidoti ha riunito sindaci e autorità per affrontare la questione del divieto di balneazione nel fiume Piave con l’obiettivo di raccogliere proposte per garantire la sicurezza dei cittadini e ridurre i rischi legati all'impropria frequentazione delle acque, nonostante il persistente divieto.

Presenti al tavolo, oltre ai primi cittadini dei comuni rivieraschi, la questore Alessandra Simone, i carabinieri, il Genio Civile, l’Autorità di Bacino, l’Arpav e il Consorzio Bonifica Piave. L'incontro, durato oltre due ore, è stato interlocutorio ma ha gettato le basi per azioni concrete, con un nuovo appuntamento già fissato per mercoledì prossimo per istituire un tavolo tecnico operativo.

Sidoti ribadisce l'urgenza di "rendere consapevoli le persone del pericolo che corrono nel bagnarsi nelle acque del Piave".

A tal fine, si concorda sull'immediato avvio di campagne informative strutturate, i cui dettagli verranno definiti la prossima settimana.

Un punto focale è la revisione della cartellonistica: i cartelli attuali, ritenuti vetusti, saranno sostituiti con nuove versioni multi-lingue.

Ma c’è chi ha proposto, durante la riunione, di utilizzare una comunicazione più d’impatto, citando l’esempio dei teschi piazzati agli incroci come fece l’ex sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini.

La prevenzione passerà anche attraverso la scuola: «Programmeremo con il nuovo anno scolastico degli incontri formativi con i giovani, estensibili agli adulti», annuncia il prefetto. Un tema centrale è quello delle ordinanze comunali per l'applicazione di sanzioni a chi viola il divieto di balneazione.

«Dobbiamo approfondire tutti gli aspetti giuridici», precisa Sidoti. Al momento, la sorveglianza potrà limitarsi all'allontanamento dalle acque, ma non dalle sponde, che restano praticabili. Una proposta, sollevata in particolare dal sindaco di Breda Cristiano Mosole, riguarda la creazione di “spiagge di fiume".

Queste sarebbero zone circoscritte e più facilmente sorvegliabili, dove convogliare le persone in modo sicuro, normalizzando la situazione pur ribadendo la non balneabilità del Piave. Una soluzione che, sebbene necessiti di ulteriori studi, potrebbe essere attuabile per la prossima stagione estiva.

L'assessore regionale all’ambiente, Gianpaolo Bottacin coglie l’occasione per ribadire che «tutti i corsi d’acqua del Veneto non sono balneabili per un rischio oggettivo, da anni c’è questo divieto» mentre il sindaco di Spresiano Marco Della Pietra promotore dell'incontro odierno, esprime soddisfazione: «Un buon punto d’inizio, non ci eravamo mai trovati per parlarne insieme in modo omogeneo. Dobbiamo ampliare il confronto a tutti i Comuni, anche quelli non rivieraschi, e persino fuori regione, data la vastità della materia».

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