Percorsi alternativi per i bus se la Romea è paralizzata per un incidente

Arriva Veneto, Città metropolitana e nove Comuni hanno studiato il maxi piano. Deviazioni minime per bypassare il tratto bloccato e garantire i mezzi in orario

Elisabetta Boscolo Anzoletti
L'ultimo incidente mortale sulla Romea, a perdere la vita Francesca Penzo
L'ultimo incidente mortale sulla Romea, a perdere la vita Francesca Penzo

Dal 1° gennaio percorsi alternativi per i bus extraurbani di Arriva Veneto in caso di incidenti sulla Romea. Dopo un confronto lungo, Città metropolitana, Arriva Veneto e i nove Comuni che insistono lungo il tratto di statale tra Marghera e Chioggia (Chioggia, Cona, Mira, Campolongo Maggiore, Dolo, Campagna Lupia, Venezia, Codevigo e Piove di Sacco) hanno condiviso i percorsi che i bus delle linee 80, 85 e 87 potranno utilizzare in caso di incidente in Romea, con conseguente interdizione totale del traffico.

Il progetto è nato dall’esigenza di evitare il blocco del servizio di collegamento tra Chioggia e Venezia, utilizzato quotidianamente da migliaia di pendolari, in caso di incidenti con tempi lunghi di risoluzione. Il criterio per individuare i percorsi di bypass si basa sulla suddivisione del tratto Marghera-Chioggia in subtratte determinate in base alle intersezioni disponibili tra la Romea e la viabilità minore, con deviazioni che abbandonino la statale solo per il più breve tratto necessario a evitare l’interruzione, riducendo al minimo il numero di fermate non servite.

Il successivo lavoro di indagine ha riguardato la ricerca di un network di strade adatte alla circolazione sicura di autobus di grande dimensione per collegare i punti di inizio e fine della tratta deviata. L’indagine ha tenuto conto anche della fruibilità di percorsi che uniscono due subtratte contigue nello scenario, spesso frequente, che il sinistro sia avvenuto proprio in corrispondenza di una delle intersezioni di accesso alla statale o abbia bloccato il traffico pesante già dalle intersezioni precedenti, rendendo necessaria una deviazione più estesa.

Nella terza fase, Città metropolitana e Arriva Veneto hanno svolto un sopralluogo congiunto per verificare e collaudare la praticabilità delle strade utilizzando un bus di 14 metri a passo rigido (rappresentativo dei veicoli più lunghi nel parco Arriva Veneto) e sperimentando il transito lungo tutti i percorsi in entrambi i sensi di marcia per rilevare eventuali criticità di sagoma o particolari ostacoli.

I rilievi hanno confermato la percorribilità in sicurezza dei percorsi e hanno evidenziato alcuni specifici punti di attenzione da sottolineare ai conducenti in fase di formazione o interventi di manutenzione da segnalare agli enti gestori dei diversi tratti. Sono state anche individuate le fermate alternative e i tempi aggiuntivi di percorrenza.

Caso per caso, le deviazioni saranno comunicate telefonicamente agli autisti dall’Ufficio movimento di Arriva Veneto che valuterà quale scenario applicare sulla base delle informazioni ricevute dagli stessi autisti che si trovano fermi o rallentati nel traffico; dagli strumenti di monitoraggio del traffico in tempo reale; dalle forze dell’ordine e dal gestore del tratto stradale; dagli organi di informazione.

«Dal 1° gennaio i percorsi alternativi saranno operativi», spiega il sindaco Mauro Armelao, «Era una richiesta che avevo personalmente inoltrato alla Città metropolitana lo scorso febbraio, ricordando come spesso purtroppo la Romea sia teatro di incidenti e come questi causino la permanenza in coda degli autobus per ore e ore, con ritardi nei luoghi di lavoro o nei rientri a casa dei pendolari dopo una giornata di lavoro. Avevo chiesto di valutare con urgenza percorsi alternativi e di autorizzare Arriva Veneto a percorrerli».

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