Pepe: per salvare l'Arpav servono 100 milioni
La richiesta del direttore per rilanciare l'ente e ripianare debiti: bloccati i pagamenti

Carlo Emanuele Pepe direttore Arpav
VENEZIA.
Cento milioni di euro. A tanto ammonta la richiesta al Consiglio regionale del neodirettore di Arpav Carlo Emanuele Pepe per sanare i buchi di bilancio dell'Agenzia regionale per l'ambiente e rimetterne in pista l'operatività. La cifra, che rappresenta il doppio dei 49,5 milioni di euro destinati dal bilancio regionale 2011 all'ente, è stata formulata in commissione Sanità, incontro propedeutico a un successivo approfondimento: la Commissione, infatti, ha deciso di dedicare un'apposita seduta all'attività di Arpav, per affrontare situazione finanziaria, riorganizzazione e contenimento dei costi. Pepe, in carica dal primo aprile, ha spiegato che l'Agenzia con i 49,5 milioni assegnati non riesce nemmeno a pagare il costo dei 1074 dipendenti. «Il fabbisogno finanziario di Arpav per il 2011 è di circa 62 milioni - ha spiegato Pepe - di cui 50,6 per gli stipendi. I debiti accumulati sinora ammontano a 22 milioni, gli investimenti già impegnati per sedi e attrezzature (come il nuovo battello oceanografico) ammontano a 33,5 milioni di euro di cui solo 6 hanno copertura di spesa, mentre i rimanenti 27,5 sono già debiti futuri. Arpav - ha aggiunto - ha maturato inoltre 13 milioni di euro di debiti nei confronti del personale (10 nei confronti dei 112 dirigenti e i restanti 3,8 verso i 962 dipendenti) e negli ultimi quattro anni ha accumulato circa 40 milioni di crediti nei confronti della Regione. Attualmente le attività dell'agenzia, che per l'89 per cento sono di rilievo sanitario - ha denunciato il direttore - proseguono grazie alla liquidità garantitaci dai 49,5 milioni di euro stanziati dal bilancio 2011, ma abbiamo dovuto bloccare i pagamenti a tutti i fornitori». Tra le questioni da chiarire e che la commissione Sanità si riserva di affrontare nelle prossime settimane, la natura e le caratteristiche dei servizi di prevenzione e tutela ambientale svolti da Arpav, sinora finanziati pressoché in toto con le risorse del fondo sanitario regionale; la competitività delle prestazioni ambientali rese e l'organizzazione territoriale dell'agenzia. Pepe ha promesso, infine, di presentare un piano di riordino a cominciare dalla logistica dell'ente che dispone di un patrimonio immobiliare di 50 mila metri quadrati di superficie calpestabile, pari a 46 metri quadrati (ora ridotti a 44 a seguito delle prime due dismissioni) di spazio per ogni dipendente.
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