Chiara muore a 18 anni tra le braccia della madre

Il dramma a Pederobba. Chiara Zardo, 18 anni, è stata colpita da un malore improvviso mentre si trovava in casa con la madre. Inutili i tentativi di rianimazione del 118 e l’intervento dell’elisoccorso decollato da Treviso

Enzo Favero
Chiara Zardo
Chiara Zardo

La madre è rientrata a casa e l'ha trovata ancora stesa a letto, esanime. Dopo aver chiamato i soccorsi ha iniziato a praticarle il massaggio cardiaco, in attesa che arrivasse l'ambulanza, ma non c'era ormai più nulla da fare: Chiara Zardo, diciottenne di Pederobba, era morta nel sonno.

Ogni tentativo di soccorso si è rivelato inutile. La ragazza era diventata maggiorenne lo scorso 28 marzo.

La mamma, Elisa Cianillo, gestisce una palestra mentre il padre, Noè Zardo, è un maresciallo dei carabinieri in pensione. La coppia è separata da tempo. Chiara infatti viveva in un appartamento di un condominio in centro.

La mamma era uscita di casa ieri mattina mentre la figlia era ancora a letto. Poi, al rientro a casa, poco prima delle 13, non vedendola, l'ha chiamata, ma non ha ricevuto alcuna risposta. A quel punto la madre è accorsa in camera pensando che la figlia stesse ancora dormendo.

Si è avvicinata al letto, l'ha chiamata ancora, l'ha toccata, l'ha scossa e ha sentito che il corpo della figlia era freddo: ha subito intuito quanto poteva essere accaduto e ha immediatamente chiesto l'intervento del Suem e ha cominciato a praticarle il massaggio cardiaco.

Da esperta, dal momento che gestisce una palestra in zona industriale ed ha fatto il corso di primo soccorso, ha tentato di fare il possibile per far ripartire il cuore della figlia, ma non c'era alcune reazione.

A Pederobba, in piazza Guarnier, sono arrivate l'ambulanza e l'automedica e da Treviso è stato fatto alzare in volo anche l'elicottero, che è giunto a Pederobba ma non è atterrato: dal personale sanitario che era intervenuto nell'appartamento di piazza Guarnier è arrivata infatti la comunicazione che la ragazza era deceduta e quindi l'elisoccorso ha fatto rientro alla base al Ca' Foncello.

Nell'appartamento dove è avvenuta la tragedia sono arrivati anche i carabinieri della stazione di Pederobba per ricostruire quanto avvenuto e redigere una prima relazione per la Procura della Repubblica.

Presumibilmente a stroncare la vita di Chiara Zardo è stato un arresto cardiaco. A seguire il caso è la sostituto procuratrice del Tribunale di Treviso Gabriella Cama. I sanitari intanto hanno provveduto all'esame esterno del corpo.

Nei prossimi giorni Chiara avrebbe dovuto iniziare la formazione come operatrice sociosanitaria all'ospedale di Montebelluna. La tragedia colpisce nel profondo la comunità di Pederobba che si stringe ai genitori, separati da tempo ma ancora uniti dall'amore per la figlia. Elisa Cianillo gestisce una palestra in zona industriale a Pederobba mentre il papà Noè, maresciallo dei carabinieri in pensione e già in servizio a Feltre prima di mettersi in congedo. «L'ho chiamata stamattina al cellulare, ma non ha risposto», ha detto il papà Noè.

«Succedeva spesso, ma poi richiamava sempre. Ci eravamo visti l'ultima volta mercoledì scorso, poi di solito ci sentivamo al telefono. La vita è così purtroppo, ora si è aggiunta anche questa terribile sofferenza. Questo è stato un anno drammatico per me. In pochi mesi ho perso i genitori e ora questo».

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia