Occupazioni e assemblee, insorgono i licei
All’Artistico il dirigente cambierà regolamento Blitz al Marco Polo e oggi si muove l’università

Settimana calda per le proteste nelle superiori e all’università. Il liceo Artistico e il classico Marco Polo hanno terminato ieri le occupazioni, anche se oggi gli studenti non torneranno in classe: nel primo oggi ci saranno assemblee per decidere cosa fare, mentre al Polo, dopo un compromesso con il preside, l’occupazione si è trasformata in autogestione. Anche al Tommaseo i ragazzi hanno sospeso le lezioni, decidendo di auto-organizzarsi la giornata, con estemporanee collaborazioni dei docenti.
Al Foscarini i rappresentanti degli studenti riferiscono che il preside avrebbe rifiutato la loro proposta di autogestione. La protesta dell’Artistico, ieri, riguardava anche il regolamento d’istituto: dopo un’assemblea tra gli studenti, i professori e il preside Bartolomeo Tribuna si è arrivati a un compromesso: i ragazzi hanno interrotto l’occupazione, mentre il dirigente, anche grazie al forte invito dei docenti, rivedrà il tanto contestato regolamento di disciplina, approvato di recente, che prevede sanzioni massime come la bocciatura o la sospensione per coloro che si astengono in massa dalle lezioni oppure per chi occupa.
Al Marco Polo, dopo il bitz notturno di lunedì, i ragazzi hanno votato a grande maggioranza l’occupazione. Ma dopo un’ulteriore trattativa con la vicepreside Luciana Bruno, i ragazzi hanno cambiato rotta: per tre giorni ci sarà autogestione, con dibattiti, laboratori sui decreti Gelmini. Oggi invece è la «giornata più lunga» dell’università: dalle 16.30 fino a domani previsti lezioni, dibattiti e feste, con la «notte bianca» a Ca’ Foscari in primo piano. Alle 17.30 appuntamento con Marco Travaglio a San Basilio, mentre dalle 20 nella sede centrale si comincia con il saluto del rettore e si proseguirà con la partecipazione del prorettore Elide Pittarello e della preside Alide Cagidometrio. Dalle 21 a San Basilio festa delle matricole.
«Mia mamma è d’accordo con l’occupazione: anzi mi ha preparato il sacco a pelo e da mangiare per stasera». Luigi, studente di terza al Marco Polo, lo spiega candidamente da dentro un sacco a pelo. Sta «diligentemente» occupando, come fanno i suoi colleghi dell’Artistico. Niente a che vedere con le occupazioni del ’68, o quelle del ’77, o anche quelle della «pantera» anni ’90. Al Marco Polo si sono ritrovati in 50 lunedì verso le otto di sera. L’emozione di essere riusciti a entrare nell’istituto, trasgredendo le regole, si legge come in un libro aperto sui loro occhi. Non vogliono dare un’immagine distorta della loro protesta. «Ci tenevamo tanto a venire qua di notte, abbiamo elaborato vari piani, poi siamo riusciti a entrare: come, non lo possiamo dire, è un nostro segreto», spiegano. C’è Marco, di terza, capelli scuri tagliati corti, responsabile del cineforum. «Che film guarderete, Fragole e sangue?». «No, pensiamo a Gomorra, che parla di quello che sta accadendo in Italia».
Elisabetta è una ragazza spigliata, è convinta che l’occupazione sia giusta. C’è chi, come Luca, tra i promotori dell’occupazione - maglietta dell’Hard Rock Café di Mosca, con falce e martello che spunta dietro un disegno - spiega la trattativa in casa: «All’inizio i miei non erano molto convinti, anzi non volevano farmi venire: poi a tavola, dopo una discussione di un’ora, sono riuscito ad averla vinta, e ora sono qua con i miei compagni». Barricati dentro la scuola, con i banchi usati al piano terra per bloccare le porte, e nelle aule tra il primo e il secondo come zona per dormire, c’è chi rimarrà sveglio tutta la notte. Verso l’una parte la musica pop.
«Non facciamo solo attività legate alla protesta contro la Gelmini, abbiamo anche altro da fare», spiega un ragazzo con un sorriso che lascia intendere che, proprio in questi momenti di forte aggregazione, c’è anche il tempo di vivere la propria gioventù, magari approfondendo il rapporto con la vicina di banco... La differenza che c’è tra il Marco Polo e il liceo Artistico la si nota essenzialmente dai ragazzi: al Marco Polo sono tutti più tranquilli e ordinati, all’Artistico, vista la vocazione della scuola, le cose sono... più creative.
Ma in entrambe le scuole c’è chi ha i capelli tagliati in modo assolutamente originale, ci sono le ragazze vestite tutte di nero, con tanto di borchie, c’è chi ha numerosi piercing e chi invece è vestito in modo più comune: sono una generazione che seguendo il proprio istinto, trova nuovi modi di comunicare, cambiando elementi del passato e reinterpretandoli come propri. All’Artistico verso l’una di notte c’è chi chiacchiera in androne, chi fuma qualche sigaretta, chi si passa la canna, chi inizia ad essere stanco: sono già due giorni d’occupazione e spunta il cartello: «Non disturbare, zona riposino».
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