Nordio al carcere della Giudecca: «Primi risultati del Decreto entro tre mesi»
Il ministro ha visitato il padiglione della Santa Sede ospitato nella casa di reclusione

Il ministro della giustizia Carlo Nordio, accompagnato dalla direttrice, Mariagrazia Felicita Bregoli, e dal comandante di reparto dell'Istituto, Lara Boco, ha visitato il padiglione della casa di reclusione della Giudecca che fino al 4 novembre ospiterà l'esposizione della Santa Sede “Con i miei occhi” per la Biennale d'arte di Venezia.
«Stiamo lavorando» ha detto Nordio «per diminuire la popolazione carceraria: far scontare la pena per i detenuti tossicodipendenti presso le comunità, farla scontare per i detenuti stranieri nel paese di origine e intervenire sulla detenzione preventiva».
Poi il pronostico: «Penso che con la nomina del commissario straordinario, e con l'attuazione del nuovo Decreto Carceri entro i prossimi due o tre mesi cominceremo a vedere i risultati».
Al termine della visita, Nordio ha quindi incontrato il personale, formato da 140 unità, per portare i saluti di buon Ferragosto anche alle 94 detenute. «Ho deciso di tornare qui, a pochi mesi dalla mia ultima visita in concomitanza con la storica presenza di Papa Francesco per l'inaugurazione del padiglione della Biennale d'arte, perché la Giudecca rappresenta un luogo simbolo del percorso di reinserimento e riscatto sociale delle persone private della libertà. Al padiglione, infatti, in pochi mesi si sono registrate oltre diecimila visite, che hanno visto le detenute protagoniste nel ruolo di guida dei visitatori. La Giudecca, come ha ricordato il Santo Padre, è un luogo che può e sa essere anche un'occasione di rinascita morale e materiale», ha detto Nordio, il quale ha spiegato che «la rieducazione e il reinserimento sociale dei detenuti rappresentano un valore sacro sancito dalla nostra Costituzione».
«È nelle intenzioni del governo, come già ben delineato nel recente Dl carceri, promuovere e rafforzare ogni progetto in grado di favorire i percorsi di recupero di chi sta scontando una pena. Per realizzarli serve la collaborazione di tutti: dal prezioso coinvolgimento della società civile all'impegno dei detenuti, fino al ruolo fondamentale del personale della polizia penitenziaria a cui voglio mandare un ringraziamento particolare per gli sforzi profusi, la professionalità e l'umanità dimostrata ogni giorno» ha commentato.
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