Muore in un incidente stradale, salva sei vite
Pierpaolo Stefanello, autotrasportatore di Pianiga, dichiarato morto lunedì alle 22, ha donato cornee, cuore, reni e fegato. L'espianto è stato effettuato all’ospedale di Bolzano

La cabina del camion sul quale viaggiava rimasta schiacciata nello schianto dello scorso 19 luglio
PIANIGA.
Il cuore grande e generoso di Pierpaolo Stefanello tornerà a battere. L'autotrasportatore di Rivale, dichiarato ufficialmente morto lunedì alle 22 dopo quasi 10 ore di osservazione da parte dei medici altoatesini, ha donato cornee, cuore, reni e fegato.
Il prelievo è stato effettuato all'ospedale di Bolzano, dove Stefanello era stato ricoverato lo scorso 19 luglio in condizioni disperate in seguito l'incidente sull'Autobrennero che gli è costata la vita. «In Alto Adige non era mai successa una donazione multipla - dice Denis Stefanello, fratello della vittima - le autorità ci hanno avvertito che la Provincia si prende in carico tutte le spese funerarie». Gli organi donati da Stefanello sono stati subito trasferiti al centro di Innsbruck entrando nel circuito delle liste di attesa. Ieri si stava valutando la compatibilità con le persone che dovrebbero riceverli.
Dice Bruno Giacon, coordinatore provinciale trapianti Alto adige: «Dobbiamo dire grazie alla generosità di chi, ancora in vita, decide di diventare donatore e a quei familiari che, decidendo dopo la morte del loro congiunto, si assumono una grossa responsabilità. Senza di loro, senza la loro solidarietà, anche la macchina organizzativa più rodata non servirebbe a nulla. A loro va la riconoscenza di tutta la popolazione, e non solo di chi potrà ricevere gli organi espiantati».
«Saranno ben 6 i beneficiati» aggiunge il fratello Denis Stefanello.
Che poi si lascia andare ai ricordi, strazianti: «Lo notavi subito, era altissimo. Lo chiamavamo Pippo. Un soprannome che gli aveva dato lo zio da bambino - dice - di passioni ne aveva un'infinità, è sempre stato uno sportivo. Calcio, nuoto, cavalli, ballo e sub. Poi si è dato alla moto d'acqua e da lì al quad. Una vita, la sua, vissuta intensamente, come se sentisse che sarebbe stata breve». Altrettanto impegno Pierpaolo metteva nel lavoro, alla Neon Stefanello di Dolo. «Nell'azienda era una colonna - continua il fratello - aveva iniziato 20 anni fa, un'escalation tanto che era diventato caposquadra. Era corretto e affidabile, dava sempre il massimo, anche quando andavano via con i mezzi. Faceva migliaia di trasferte all'anno ma era pronto a sostituire chi non era in grado di guidare».
Ma quel viaggio in Austria no, non se la sentiva di affrontarlo: «Due, tre giorni prima mi aveva confidato: non ho proprio voglia di partire. Ma stava sostituendo un collega. Forse avvertiva che non sarebbe più tornato». Sull'incidente i famigliari non si esprimono: «Saranno le forze dell'ordine, i periti, a dire cos'è accaduto». Dovranno spiegare perché il furgone degli operai che stavano lavorando su quel tratto dell'A22 era parcheggiato nella corsia di emergenza. In quel punto c'era un restringimento della carreggiata per lavori in corso. Pierpaolo Stefanello si è schiantato contro il furgone e il contraccolpo ha fatto scivolare la piattaforma aerea che trasportava sulla cabina del suo camioncino, schiacciandolo. Stefanello era il presidente del Power Quad Club, che ha sede al ristorante Eurochecco di Villanova di Camposampiero. Pur abitando a Rivale, in via don Sante Ferronato, Pierpaolo raggiungeva la sede del Club più volte la settimana. «Addio Tigre» hanno scritto sul sito i suoi amici «resterai per sempre nei nostri cuori». Ora si attende il nulla osta alla sepoltura. La compagna, il figlio undicenne, i genitori, i fratelli Claudio, Stefano, Denis, Michele e Matteo attendono di dargli l'ultimo saluto.
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