Mostra Internazionale del CinemaUn'abbuffata di anteprime mondiali

La Mostra compie 75 anni e  festeggia con un'edizione ricchissima di grandi nomi. Tre gli italiani in concorso. Woody Allen e Lizzani eventi speciali. Il fil rouge? La guerra
La Mostra di Venezia compie 75 anni. E li festeggia in splendida forma, con una 64ma edizione che guarda dritta al futuro, tra un programma ricco di anteprime e l'avvio dei lavori per il Palazzo del Cinema. Il taglio del nastro, l'ultimo del quadriennio Croff-Müller, sarà il 29 agosto (si chiude l'8 settembre) con
Atonement-Espiazione
il film del regista inglese Joe Wright, ispirato al best seller di Ian McEwan, che dovrebbe portare al Lido Keira Knightley, James McAvoy e Vanessa Redgrave. È il primo dei 22 film del concorso ufficiale, tutti straordinariamente in anteprima mondiale (era accaduto solo nel 2006). C'è l'esordio di Tony Gilroy, che dirige Clooney nel legal thriller Michael Clayton. Sleuth, di Keneth Branagh, remake de Gli insospettabili con Jude Law e Michael Caine. La biografia di Bob Dylan di Todd Haynes con Richard Gere. Il ritorno di maestri come Ken Loach (In questo mondo libero), Eric Rohmer (Gli amori di Astrea e Celadon) e Nikita Mikhalkov (12). I sapori d'Oriente di Jiang Wen (The sun also rises), Ang Lee (See, jee) e Miike Takashi (con il western spaghetti giapponese Sukiyaki western Djago).


«In tutto abbiamo visto 3.122 lungometraggi da oltre 70 paesi - racconta il direttore Marco Müller - Ne abbiamo scelti solo 57, con gran varietà di proposte e ben 15 titoli americani in anteprima mondiale. Molti sono diretti da giovani, ma interpretati da star. Un fil rouge? Mai come quest'anno la contemporaneità è la guerra», prosegue il direttore, indicando il film di Paul Haggis
In the Valley of Elah
(con Tommy Lee Jones che indaga sulla scomparsa del figlio rientrato dall'Iraq), il Redacted di Brian De Palma (con lo stupro di una ragazzina da parte dei soldati americani in Iraq) e anche
The hunting Party
di Richard Shepard, (che guarda alle tensioni dei Balcani).


Tre sono i titoli italiani nel concorso ufficiale:
Nessuna qualità agli eroi
di Paolo Franchi,
L'ora di punta
di Vincenzo Marra e
Il dolce e l'amaro
di Andrea Porporati. «Tre titoli forti, d'autore», li definisce Müller, che si aggiungono a Médée Miracle di Tonino Bernardi e ai documentari Madri di Barbara Cupisti e Il passaggio della linea di Pietro Marcello, dell'altra sezione competitiva Orizzonti. Fuori concorso, torna a Venezia Woody Allen con Cassandra's dream, insieme a Claude Chabrol (La fille coupée en deux), Takeshi Kitano (Glory to the filmaker) e Manoel de Oliveira (Cristovao Colombo). Ancora tricolore con
Hotel Meina
di Carlo Lizzani (evento Fuori Concorso per i festeggiamenti del Giubileo della Mostra); l'ampia retrospettiva dedicata al western all'italiana; gli omaggi a Mario Camerini, Luigi Comencini e Emanuele Luzzati; e il debutto cinematografico dei Negramaro con Dall'altra parte della luna di Davide Marengo, proiettato ogni sera davanti al Casinò, alternato a
Empire II
, remake del film di Andy Warhol firmato Amos Poe.


«Il passato della Mostra è vivo e presente», commenta il presidente della Biennale Davide Croff, annunciando il Leone d'oro per i 75 anni della kermesse a Bernardo Bertolucci e una serie di eventi a cura di Alexander Kluge. Il suo bilancio di fine mandato è più che positivo: «Oggi la Mostra è più organizzata, amata e autorevole sul piano internazionale. Abbiamo lavorato nel segno del rispetto della tradizione, impegno sul presente e progetto sul futuro».

Sul fronte finanziario, prosegue, «abbiamo raddoppiato gli sponsor privati che ora coprono un terzo del budget. Ma soprattutto, il sogno sta diventando realtà: un nuovo Palazzo del Cinema a Venezia. È stato nominato il commissario per la realizzazione del progetto, la macchina è avviata e in 2-3 anni lo avremo».

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