Mitra ed esplosivo contro il portavalori
Commando composto da una decina di banditi costringe il furgone a fermarsi: tempesta di fuoco, poi la fuga con un bottino di 700 mila euro. In azione due grosse auto, assalto con il kalashnikov dopo Venezia Est: guardia ferita

MEOLO. Assalto in stile commando militare ieri sera poco dopo le 19.30 in A4 a Meolo. Una decina di uomini armati di kalashnikov ed esplosivo hanno assaltato un furgone portavalori della «Corpo Vigili Notturni» di Pasian di Prato, in provincia di Udine. Quindi presi diversi sacchi di denaro sono scappati con due Suv. Nell'assalto una guardia giurata è rimasta ferita alla schiena.
I banditi entrano in azione utilizzando un suv e un'auto di grossa cilindrata. Una delle due potenti auto sorpassa il furgone, rallenta e si fa tamponare. Il furgone portavalori è bloccato. Dietro infatti arriva l'altra auto dei banditi. Siamo a circa quattro chilometri dopo il casello di Roncade in direzione Trieste.
Un'azione fulminea. In otto circondano il blindato. Gridano alle guardia di scendere. Iniziano a sparare contro il vetro anteriore del mezzo con i kalashnikov. Colpi di avvertimento. Questione di attimi e due banditi applicano del plastico sul portellone posteriore del furgone e lo fanno saltare. In questo frangente una delle guardie di scorta al carico viene ferita da una scheggia alla schiena. Gridano alle guardie di scendere, gridano gli ordini in italiano. Prendono i sacchi. Il bottino dovrebbe raggiungere i settecentomila euro. Prima di andarsene disarmano le guardie e si portano via le loro pistole. Quindi la fuga. Tre chilometri dal punto dell'assalto con il Suv demoliscono il guardrail laterale ed escono dall'autostrada. Percorrono alcune centinaia di metri di una stradina bianca e prima di salire su altre due potenti auto, parcheggiate all'altezza del cavalcavia di Pràlongo, danno fuoco a quelle usate per l'assalto. Sembra siano scappati quindi a bordo di due station wagon di colore scuro.
Nel frattempo il furgone ha cominciato a bruciare. Scattato l'allarme sul posto sono intervenute le pattuglie della polizia stradale e i vigili del fuoco. L'autostrada è stata chiusa. I pompieri hanno provveduto a spegnere le fiamme del furgone e delle due auto. In attimi successivi arrivano gli agenti della Squadra Mobile di Venezia col dirigente Alessandro Giuliano. Sul posto anche i carabinieri del reparto Operativo. Le indagini sono state affidate alla Mobile veneziana. Gli agenti hanno interrogato le guardie giurate, pure quella ferita che successivamente è stata trasportata all'Umberto I di Mestre. Non è grave. L'autostrada è stata chiusa per ore. Questo per consentire ai poliziotti di compiere tutti i rilievi del caso. Sono stati raccolti i bossoli dei proiettili sparati. E li stessi proiettili conficcati nel furgone. Sono utili per poterli confrontare con quelli trovati sul luogo di aaltre sparatorie. Le armi infatti potrebbereo essere già state utilizzate in altri assalti. Le forze dipolizia di Venezia, Treviso e Pordenone vengono allertate ma delle due auto scure usate dai banditi per la fuga nessuna traccia.
Sugli autori gli inquirenti non si sbilanciano. Ma l'assalto ricorda molto quelli fatti negli anni Novanta da giostrai o malavitosi cresciuti nella mala del Brenta. Non è escluso che ci possa essere, come già avvenuto in passato, un matrimonio tra appartenenti a questi gruppi.
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