Maschere dei politici vietate dai leghisti
Al Carnevale di Preganziol non si possono prendere in giro autorità e potenti
PREGANZIOL.
A Carnevale ogni scherzo vale, fuorché a Preganziol, forse l'unico posto la mondo dove non si possono prendere in giro i politici, nel giorno dedicato proprio a questo. E magari l'unico posto al mondo dove si vietano i libri scomodi, come Gomorra di Roberto Saviano. Nell'antichità, il Carnevale, era l'unica occasione in cui ci si poteva far beffe anche di re e papi, ed è per questo che è una delle feste più note e celebrate al mondo, ad eccezione solo dei paesi islamici e di... Legaland, appunto. A Preganziol, dov'è sindaco Sergio Marton, un leghista duro, già assessore a Treviso, non solo la sfilata organizzata dalla Pro Loco non si farà, ma coloro che decideranno comunque di mettersi in mascherati dovranno rispettare le regole ferree stabilite per l'occasione. La cosa curiosa è che, nonostante non siano in programma manifestazioni e carovane, l'amministrazione abbia pensato di diffondere un avviso firmato dal sindaco contenente sei inflessibili regole da rispettare. Vietati giochi e movenze che possano compromettere l'incolumità pubblica; vietati materiali imbrattanti, bombole spray, armi o strumenti atti ad offendere. Coloro che indossano una maschera saranno costretti a togliersi immediatamente il volto fittizio ad ogni sollecito dell'autorità pubblica. E fin qui siamo nella norma e nel buonsenso. Ma quest'anno travestimenti e rappresentazioni allegoriche dovranno rispettare una nuova regola: vietate le maschere che offendono il buon costume, la religione e le istituzioni dello Stato. Costumi e simulacri dovranno rispettare il prestigio della pubblica autorità e degli agenti della forza pubblica. Le maschere, perciò, non smaschereranno i potenti. La festa più anarchica e irriverente dell'anno dovrà sottostare al diktat comunale, in barba al tradizionale dileggio dell'autorità stessa.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video