L'opposizione si spacca sulla vendita degli alloggi Ater
VENEZIA.
Nulla di fatto anche ieri in Consiglio regionale sulla finanziaria. La seduta si è chiusa dopo le 21, per mancanza del numero legale. Complessivamente non sono mancati i momenti di tensione e le imprecazioni, con l'opposizione letteralmente spaccata. Nemmeno la riformulazione dell'articolo sulla vendita delle Ater ha potuto superare le contrarietà del consigliere della Sinistra veneta Pietrangelo Pettenò e le riserve dell'Udc. La nuova formulazione dell'articolo 6 prevede che le Ater debbano coinvolgere anche il Consiglio regionale e i Comuni interessati sottoponendo il piano di vendita degli alloggi al loro parere, entro 60 giorni. Inoltre, anche i Comuni potranno vendere gli alloggi pubblici di proprietà con oltre 20 anni di età prendendo a riferimento il prezzo di mercato. Gli inquilini avranno 180 giorni di tempo (non più 60) per accettare l'offerta e come promessa d'acquisto dovranno versare una caparra del 25% (invece del 50%) del valore dell'immobile. L'importo rimanente potrà essere dilazionato in non più di dieci anni. Gli acquirenti sono vincolati a non vendere a terzi l'alloggio per un decennio dalla data d'acquisto. Il ricavato della vendita dovrà essere reinvestito nella ristrutturazione di alloggi pubblici e non è più previsto il «trasloco coattivo» per gli inquilini. Infine, il capogruppo del Pdl Bond ha sollecitato la maggioranza a chiudere sul maxiemendamento.
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