Locali notturni, caccia agli evasori: controlli a Jesolo, Bibione, Sottomarina
A Sottomarina sono stati riscontrati incrementi dieci volte superiori agli incassi dichiarati. A Bibione gli introiti hanno superato il 50 per cento, a Jesolo al 140 per cento

MARGHERA.
Ventisette funzionari dell'Agenzia delle Entrate e 14 ispettori della Siae (Società italiana Autori ed Editori) sono entrati in azione il 24 e 25 luglio scorsi per l'operazione «Movida» con una serie di controlli preventivi che hanno interessato il mondo dei locali notturni. Discoteche, bar, ristoranti tra le vicinanze del Garda e le spiagge veneziane, da Bibione a Jesolo e a Sottomarina di Chioggia.
E in quest'ultima località si è registrato il record in fatto di incrementi di incassi nei locali tenuti per due giorni sotto costante controllo: a Sottomarina sono stati riscontrati incrementi dieci volte superiori agli incassi precedentemente dichiarati. A Bibione gli introiti hanno superato il 50%, a Bardolino, nel Veronese, si è arrivati al 90 per cento, a Jesolo addirittura al 140 per cento. I controlli complessivamente hanno fatto emergere un aumento degli incassi pari al 135 per cento, rispetto a quelli dichiarati nella settimana precedente. Gli ispettori di Agenzia delle Entrate e Siae hanno stazionati nei locali, controllando che i titolari battessero tutti gli scontrini relativi alle vendite di bibite, cibo e servizi svolte e anche controllato il rispetto delle norme relative al diritto d'autore, quelle sulla capienza massima dei locali (in alcune attività con capienza fino a mille persone, ne sono state trovate invece più di duemila) e di rispetto delle norme del lavoro. I controlli infatti anche anche evidenziato posizioni irregolari di dipendenti in quasi un terzo delle attività tenute sotto controllo.
Anche in questo caso, record negativo sempre a Sottomarina. Qui sono stati individuati ben 14 lavoratori, non in regola con i versamenti dei contributi Enpals. Si tratta di lavoratori che secondo i datori di lavoro erano al loro primo giorno di attività. E non si può parlare di lavoro «nero», ma di lavoro irregolare in questo caso. Nelle scorse settimane controlli contro il lavoro nero da parte della Guardia di Finanza avevano portato a scoprire in un solo ristorante, ben una dozzina di dipendenti non in regola. L'operazione «Movida», spiegano dall'Agenzia regionale delle Entrate che ha portato la propria base operativa da Venezia a Marghera, nella cittadella del fisco di via De Marchi, ha avuto scopi preventivi: verificare la regolare emissione di scontrini, ricevute fiscali e titoli di ingresso a spettacoli. E fornire ovviamente elementi utili per ricalibrare gli studi di settore, la «Spada di Damocle» che pende su moltissime attività e che da più parti vengono contestati per la loro presunta mancata corrispondenza con i reali incassi di molte attività.
In questo caso l'accertamento è servito a chiarire che battendo tutti gli scontrini, il mondo dei locali notturni guadagna ben più di quel che dichiara al di fuori dei controlli e quindi questo porterà a rivedere gli studi e a pagare un maggior contributo in termini di tasse.
I controlli, assicurano da via De Marchi, proseguiranno anche nelle prossime settimane sempre per controllare locali notturni, discoteche e ristoranti del litorale veneto e veneziano.
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