Lacrime per Eleonora«Amica, non meritaviun'ingiustizia così»

ASSEGGIANO.
«In 20 anni che sono qui, non ho mai visto tanti giovani ad Asseggiano. E' stata un'esperienza toccante». Un commerciante commenta così la giornata vissuta ieri dal paese alle porte di Mestre, che ha dato l'addio a Eleonora Noventa. Alle 8.15, si era formato un capannello di giovani nel sagrato della chiesa.
Chi stava seduto su un gradino, chi era appoggiato a un muro o a una colonna. Tutti ad aspettare arrivo del feretro di lì a poco. Anche i preparativi in chiesa sono cominciati piuttosto presto, già verso le 8. Al Luzzati-Gramsci, la scuola che frequentava Eleonora, si sono trovate una trentina di persone, tra compagni di classe, genitori e professori. Nessun corteo fino alla chiesa di Asseggiano, che dista circa 3 chilometri. Il gruppo, con in testa la dirigente scolastica Barbara Bertin, ha deciso di non creare altri problemi alla viabilità e si è recato all'ultimo saluto in macchina, partendo poco prima delle 9. Facce tristi, poca voglia di parlare e qualche lacrima mentre si saliva in auto. Qualcuno ha interrotto le ferie pur di essere presente al rito funebre. Al termine della celebrazione, erano proprio alcuni amici di Eleonora a commentare quanto successo. «Non si meritava tutto questo», confabulano tra loro ma anche «E' un'ingiustizia». E molti commenti sul funerale di ieri, sono arrivati anche sulla pagina di Facebook di Eleonora. «Ele, sei stata una grande amica, mi è difficile credere che non ci sei più. Andandotene hai portato via un pezzo di me stessa, ora sento un vuoto indescrivibile, insopportabile. Mi sento veramente in dovere di ringraziarti di essere stata un'amica fantastica, una persona solare, gioiosa, sorridente e soprattutto mi hai aiutato a comprendere il vero significato dell'amicizia. Grazie di tutto. Mi mancherai tantissimo» scrive un'amica. E poi «Non erano questi i fiori bianchi che meritavi e le campane non dovevano suonare questa canzone, non oggi. Un bacio» e «Anch'io mi sento veramente in dovere di ringraziarti per tutto, per le chiacchierate fatte insieme, e in generale per tutti i bei momenti passati insieme, e per tutto quanto. Anch'io, come hanno già detto tanti altri, sento un vuoto davvero grande. Voglio anche esprimere tanta solidarietà alla famiglia di Eleonora, ai suoi moltissimi amici, e compagni di classe che ho visto oggi (ieri ndr) profondamente addolorati e commossi. Mancherai immensamente a tutti noi, ma l'amore, l'affetto, e tutto quello che ci hai dato vivrà per sempre. Ciao, ti vogliamo tutti un mondo di bene, proteggici da Lassù». Qualcuno ha anche sognato Eleonora, come testimonia un suo compagno di classe. «Si ti aveva sparato ma sei riuscita a salvarti. Mi ricordo che ti sono venuto a trovare in ospedale, ti ho salutata e mi sono messo a piangere e anche tu poi hai cominciato e ci siamo abbracciati. E il giorno dopo ti ho rivista a scuola. Ele mi manchi tanto». Pochi i commenti ieri nei confronti di Fabio, lasciato quasi in disparte dai pensieri di molta gente. In attesa che arrivasse il feretro al cimitero di Chirignago, alcuni adulti adultistavano guardando le epigrafi di Eleonora e Fabio. E conversavano. «Aver fatto un gesto simile - sostiene un uomo - significa essere dei pazzi. Altro che premeditazione, qui c'è solo pazzia. Non ci sono altri aggettivi. Se si fossero sposati, questo avrebbe fatto altrettanto in futuro».

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