La scuola in rivolta
Al corteo di Roma 600 studenti da Venezia. E ora si mobilitano anche i genitori delle medie inferiori

Venezia. Saranno almeno 600 i giovani veneziani che raggiungeranno oggi Roma per unirsi agli studenti di tutta Italia per manifestare contro le scelte del governo in materia d’istruzione. Il treno speciale, costato 30 mila euro, è partito ieri notte alle 23,30 da Venezia. Ai veneziani si sono aggiunti altri studenti provenienti da Mestre, Trieste e Padova, in tutto un migliaio di studenti e ricercatori precari. A Roma si sono recati anche gli studenti dell’Accademia delle Belle Arti, che da tempo denunciano il rischio chiusura di una delle istituzioni culturali più importanti della città. La manifestazione è stata indetta anche da Cgil e Uil, mentre la Cisl ha ritirato l’adesione. A Venezia, oggi, si terranno lezioni all’aperto nella sede Iuav dei Tolentini, dalle 9,30 fino alle 18, con l’intervento dei professori Giovanni Vio, Valter Tronchin e Petrelli.
Intanto, si stanno muovendo anche le medie inferiori. Martedì 11 c'è stata una riunione dei genitori alla Dante Alighieri, mentre mercoledì il collegio dei docenti della Morosini-Sansovino ha convocato i genitori, che sono arrivati numerosi. Gli insegnanti hanno spiegato perchè sono «molto preoccupati» dei tagli e delle riforme della scuola del governo Berlusconi. Hanno sostenuto che «trasformeranno radicalmente anche la scuola media»: il tempo scuola verrà ridotto a 29 ore, così ci sarà meno rispetto dei tempi di apprendimento degli alunni; spariranno le compresenze e non si potranno più organizzare uscite nei musei, agli spettacoli e nente più laboratori; le classi saranno più numerose. Infine, lunedì alla elementare Diedo notte bianca con dibattito con i dirigenti scolastici Riccardo Carlon (Diaz) e Roberto Sintini (Alighieri) e il professor Giampaolo Gasperini.
Nel frattempo, ha sollevato polemiche la circolare della direttrice regionale Carmela Palumbo, che invita i presidi a rispettare la legge, evitando qualsiasi critica o partecipazione alle manifestazioni contro il ministro Gelmini. «Mi sembra inconcepibile - dichiara Alvise Scarpa della Cgil scuola - il nostro segretario regionale ha già provveduto a diramare una nota che condanna questo tipo di scelte, che ci sembrano assolutamente negative e non aiutano a migliorare il clima di tensione che c’è attorno al mondo della scuola: non si può censurare il comportamento di chi deve gestire le scuole, proprio perché conoscendo bene la realtà scolastica possono dare il proprio giudizio».
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