La Riviera del Brenta si candida a Città veneta della cultura 2023
I dieci Comuni veneziani e Noventa Padovana puntano su tre filoni per conquistare il titolo assegnato nelle ultime edizioni a Cittadella e Caorle. In palio un finanziamento di 100 mila euro

La Riviera del Brenta si candida a diventare “Città veneta della Cultura 2023”. La Conferenza dei sindaci della Riviera ha dato mandato di proporre il proprio progetto di candidatura: al centro la bellezza del territorio con le sue ville e il suo patrimonio fluviale e il proprio patrimonio artistico e culturale, la musica e il teatro, ma anche i talenti locali, la cultura del cibo e la cultura dell’artigianato di qualità, tutti elementi caratteristici della Riviera del Brenta. Il bando ha un valore complessivo di 100mila euro.
«Abbiamo creato un progetto che lega gli 11 comuni della Riviera, comprendendo anche Noventa Padovana» spiega Marco Dori, sindaco di Mira e presidente di turno della Conferenza «in modo tale da presentarci uniti, come fossimo una solo realtà. Dal nostro punto di vista, questa è la nostra forza e forse anche la nostra provocazione. Una città della cultura fatta di tante città che si uniscono e lavorano insieme in nome della cultura».
Tre progetti
La proposta elaborata dai sindaci prevede tre progettualità diffuse sul territorio. Il primo è un grande festival dell’Opera Lirica all’aria aperta, dalla primavera all’autunno, con eventi da tenersi nei più bei scorci della Riviera, un omaggio alla tradizione musicale della Riviera, che nel corso del tempo ha ospitato, tra gli altri, Barbara Marchisio e Giovanni Battista Velluti.
Il secondo filone è quello legato al teatro e alla prosa e agli eventi. Un’occasione di valorizzazione anche dei tanti talenti musicali rivieraschi, a partire dalle orchestre giovanili, o alle note rassegne jazz diffuse sul territorio. Anche in questo caso, un ventaglio di proposte diffuse sul territorio degli 11 comuni, con un occhio di riguardo alla tradizione teatrale veneta e alla commedia dell’arte, oltre a nomi di richiamo nazionali, sulla scorta anche delle esperienze delle singole amministrazioni. Centrali le iniziative di teatro all’aperto in contesti paesaggistici unici nel loro genere.
Chiude la proposta dei sindaci un ciclo integrato di “Conferenze in villa”. In questo caso il patrimonio storico e artistico diventano il palcoscenico per momenti di divulgazione di alto livello, con ospiti di eccezione. Un vero e proprio festival della conoscenza itinerante che darà spazio anche all’artigianato artistico di eccellenza, come ad esempio il settore della calzatura “made in Italy” e alle eccellenze del cibo e della cucina tipica.
Un cartellone unico
«Abbiamo immaginato un cartellone unico che unisce le diverse città e i diversi luoghi che ci caratterizzano» conclude il sindaco Dori «così non solo i nostri concittadini, ma anche i visitatori che verranno in Riviera possano muoversi in tutto il territorio, per scoprirlo ed amarlo ancora di più. Non dimentichiamoci poi che, in caso di vittoria, si potrà contare anche ad un ritorno dal punto di vista della comunicazione e del valore positivo per la cultura e il turismo, tutti elementi di cui il nostro territorio ha bisogno per affermare la sua unicità e attrattività».
I ciriteri del bando
Istituito con la legge regionale nel 2021, il riconoscimento è annualmente attribuito a un comune del Veneto con il fine di sostenere e promuovere la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale, la crescita del turismo e degli investimenti nel territorio, la conservazione dell’identità, la creatività, l’innovazione, la crescita economica e sociale.
La Regione del Veneto, insieme al titolo, riconoscerà al vincitore un finanziamento di 100 mila euro per sostenere i progetti che l’amministrazione locale ha stabilito.
Il bando giunge quest’anno alla sua terza edizione. Il titolo di “Città veneta della Cultura” è già stato attribuito negli ultimi due anni a Cittadella e a Caorle. Al titolo i Comuni possono aspirare non solo singolarmente ma anche, purché territorialmente contigui, presentando la domanda in forma associata. Sono ammesse, inoltre, le Unioni di Comuni del Veneto.
Il termine fissato per la presentazione delle domande è il 15 febbraio prossimo. Una apposita Commissione provvederà ad esaminare le candidature.
Nella valutazione saranno tenuti in considerazione l’ampiezza e della diversità delle attività proposte, il grado di coordinamento tra i settori culturale, economico e sociale, la capacità di combinare patrimonio culturale locale e forme d’arte tradizionali e nuove, la partecipazione di enti, associazioni, fondazioni oltre alla capacità economico-finanziaria del soggetto proponente, le strategie di comunicazione, la realizzazione di opere e infrastrutture di pubblica utilità.
Le attività previste nei programmi dovranno concludersi entro il 31 dicembre 2023. Il sostegno economico di 100 mila euro fissato dalla Regione del Veneto, potrà coprire fino alla percentuale massima dell’80 per cento delle spese ammissibili; la quota restante è a carico del soggetto beneficiario.
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