Jesolo piange Adriano Enzo, il signore del Milleluci: «Il suo locale è storia»

Si è spento a 77 anni Adriano Enzo, storico titolare del Milleluci. Figura amatissima della ristorazione jesolana, lascia un’eredità fatta di eleganza, ospitalità e passione, condivisa con la sua famiglia e con generazioni di clienti affezionati

Giovanni Cagnassi
Adriano Enzo
Adriano Enzo

Il “Milleluci” di Jesolo splendeva soprattutto grazie al suo stile, il sorriso sincero, il tono di voce calmo e sereno. Il mondo della ristorazione piange la scomparsa di Adriano Enzo, 77enne titolare con la moglie e i figli della pizzeria Milleluci in via dei Mille, vicino a piazza Nember. I funerali saranno celebrati martedì alle 15 nella chiesa Sacro Cuore di Gesù in piazza Trento.

Malato da tempo, Adriano lascia l’amata moglie Luigina, sempre accanto a lui, i figli Igor con la moglie Rozalia e Cinzia con il marito Matteo, i nipoti Leonardo, Maria Vittoria, Isabella e Vanessa. Una famiglia davvero unita che ha una storia nella ristorazione. Adriano lascia anche i fratelli Lidio, titolare della Rustica poco distante, Luciano, della Lanterna a Cavallino, e Franco che ha il Brigantino assieme ai figli.

La pizzeria e ristorante Milleluci era stata aperta nel 1977 da Adriano assieme alla moglie Luigina. E fu subito un successo. Negli anni ’90, le code in piazza Nember durante l’estate si vedevano a distanza nella grande piazza al lido ovest. Nelle ore di punta c’era chi aspettava più di mezz’ora in piedi pur di sedersi a gustare le pizze dei migliori pizzaioli, spesso chiamati dalla costiera amalfitana e poi anche maestri veneti. Centinaia le pizze sfornate ogni sera.

Nel locale, arredo inconfondibile, stile marinaro, tra lampade e pezzi d’antiquariato che trasudavano storia e magiche suggestioni. Ma soprattutto le foto dei tanti ospiti: attori, campioni sportivi, personalità politiche appiccicate ovunque.

Tutti venivano al Milleluci per la pizza oppure un piatto tipico. Innumerevoli i premi e riconoscimenti. Lo scatto con la foto, quando ancora non si parlava di selfie, era d’obbligo. E Adriano c’era sempre, elegante tra i tavoli, padrone di casa che esprimeva il suo carisma con gesti e poche parole gentili. L’ex sindaco Renato Martin si riuniva con politici e amministratori fino a notte fonda. Poi arrivò Francesco Calzavara e tanti altri.

Il locale diventava un porto di mare e alle 3 di notte, chi era rimasto, festeggiava assieme a Adriano negli altri locali ancora aperti. «Mancherà a tutta la città», dice Giorgio Pomiato, ex consigliere, presidente storico del comitato di piazza Mazzini e commerciante, «Adriano e tutta la sua famiglia sono un pezzo di storia di Jesolo che ha lasciato un segno». Amava il silenzio della sua valle da pesca, dove ritrovava se stesso. E poi discutere animatamente sul futuro della città. 

 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia