Inchiesta sui Poletti, indagato Tsuroplis
L’accusa è corruzione: avrebbe fatto da tramite per vendere un palazzo
Corruzione. Con questo capo d’imputazione è indagato dalla Procura di Venezia Efstathios Tsuroplis, neo vicepresidente di Confindustria Venezia. Secondo l’ipotesi accusatoria avrebbe intascato del denaro per far vendere ai fratelli Poletti uno stabile che gli ex proprietari del Venezia Calcio possiedono al Tronchetto. Sempre secondo questa ipotesi accusatoria quei soldi, fatti passare come una consulenza, dovevano servire a corrompere qualche amministratore pubblico. Insomma lui avrebbe fatto da tramite. Con lui sono indagati, naturalmente, anche Arrigo e Ugo Poletti. Ieri Ugo Poletti, interrogato in carcere a Bolzano per l’indagine aperta dalla Procura di Trento, ha seguito l’esempio del fratello Arrigo e ha cominciato a collaborare con gli investigatori. Ha ammesso che parte dei soldi spariti dall’operazione Aeroterminal sono serviti per tentare di salvare il Venezia Calcio.
Ieri la Guardia di Finanza ha perquisito gli uffici di Tsuroplis nella sede di Ames (Azienda multiservizi economici e sociali) di cui è presidente, e alla Save, società della quale è il responsabile per i rapporti con gli enti pubblici. Perquisita anche l’abitazione. Numeroso il materiale che i militari hanno sequestrato. Il mandato di perquisizione, anche in questo caso, funge da avviso di garanzia. Quindi quando i finanzieri si sono presentati da Tsuroplis lui ha saputo di essere indagato.
Efstathios Tsuroplis, per tutti Statis, è personaggio navigato nel mondo della politica amministrativa della nostra città. Uomo di esperienza, è legato alla Margherita e oltre agli incarichi ad Ames e a Save è presidente dell’Associazione delle farmacie pubbliche e da ottobre è vicepresidente di Confindustria Venezia.
Secondo l’accusa che gli viene mossa si sarebbe impegnato per far vendere un’immobile che i Poletti possedevano al Tronchetto. A chi non è chiaro. Anche perché il reato ipotizzato fa dedurre che ci fosse, come terminale, dell’eventuale tangente un amministratore pubblico, altrimenti non c’è corruzione. È l’inizio di una tangentopoli lagunare oppure si tratta di un caso di millantato credito? Questa seconda ipotesi spesso si è verificata in operazioni del genere. I Poletti - è noto - hanno investito al Tronchetto, assieme alla famiglia Marinese, 100 milioni: volevano entrare anche nell’affare Interscambio Merci. È per questo, secondo l’accusa, che Tsuroplis ha promesso qualche cosa o ha solo fornito una consulenza? Indaga il pm Federico Bressan.
Ieri Ugo Poletti davanti ai magistrati ha parlato oltre due ore, ammettendo fatti che inguaiano se stesso e il fratello Arrigo. Dopo oltre due mesi di carcerazione preventiva, il minore dei fratelli Poletti si è deciso a parlare, facendo varie ammissioni. La più importante: quella di aver sottratto denaro dalle casse di Atv. Non lo ha mai fatto di persona, ma ha spiegato ai magistrati i meccanismi attraverso cui questo avveniva. C’erano dei debiti da coprire in altre società di famiglia e c’erano delle esposizioni bancarie da saldare. Bene, Arrigo Poletti - con la complicità di Ugo e (secondo quest’ultimo) anche con la piena consapevolezza di Ernesto Bertoli - prendeva qualche milione di euro dal bilancio di Atv e lo girava sui conti delle proprie società, spesso usando come «schermatura» dei conti correnti personali messi all’uopo a disposizione dal fedele fratello Ugo. Parte del denaro che - secondo Ugo - sarebbe stato distratto è stato utilizzato anche per finanziare il Venezia Calcio, ma si tratta di cifre irrisorie rispetto a quelle contestate per l’affare Aeroterminal.
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