Inchiesta G8, ai raggi X l'appalto sul nuovo Palacinema di Venezia

Vincenzo Spaziante annuncia: "Ho scritto una lettera alla Sacaim e alle altre imprese per chiedere di conoscere l’elenco di tutti i fornitori e subfornitori dell’appalto per il Palazzo del Cinema"
Appalti palacinema
Appalti palacinema
VENEZIA. Palacinema e dintorni sfiorati dall’onda montante dell’inchiesta su grandi appalti e protezione civile promossa dalla Procura di Firenze e che vede tra gli arrestati anche l’ingegner Mauro Della Giovampaola. Anche se il commissario per il Palacinema Vincenzo Spaziante annuncia di voler avocare a sé il controllo diretto di tutte le pratiche che riguardano il Palacinema e gli appalti ad esso collegati, fino a poche settimane fa non era ancora così.


E’ infatti del 28 dicembre scorso un’ordinanza commissariale dello stesso Spaziante che per la verifica dei progetti della Estcapital di Gianfranco Mossetto - riguardanti Des Bains e Excelsior con le rispettive spiagge e quella delle Quattro Fontane, Staff House, Forte Malamocco e la viabilità di Lungomare Marconi e Lungomare d’Annunzio - nominava un Comitato tecnico di valutazione. Di esso fanno parte il soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia Renata Codello, l’ingegner Manuel Cattani - direttore dei lavori del cantiere del Palacinema, in rappresentanza del Comune - e proprio l’ingegner Mauro Della Giovampaola, in rappresentanza della Protezione Civile. «E’ vero - riconosce Spaziante - ma allora consideravo ancora l’ingegner Della Giovampaola come persona di fiducia e per questo ora mi occuperò anche di persona del controllo dei progetti di EstCapital, come dell’appalto sul Palacinema».


Esposto ambientalista. Le associazioni ambientaliste del lido - tra cui Italia Nostra e Lipu - hanno annunciato ieri la presentazione di un esposto alle Procure di Firenze e di Venezia, alla luce dello scandalo sugli appalti per la Protezione Civile, proprio per quello che riguarda il Palacinema e gli altri interventi immobiliari sul Lido. Gli ambientalisti chiedono in particolare di verificare «la legittimità di alcuni aspetti legati alla loro costruzione», «nonché in merito alla scelta di sottoporre l’isola al sostanziale commissariamento da parte della Protezione Civile».


Chiarimenti alla Sacaim. A continuare a far discutere sono altri due aspetti legati all’appalto del Palacinema. Il primo riguarda la presenza nella cordata vincitrice guidata da Sacaim e Gemmo del gruppo Intini di Noci (Bari). Il titolare Enrico Intini, all’interno dell’inchiesta barese su escort e appalti sospetti in Puglia, raccontò di aver usufruito della preziosa consulenza di Giampaolo Tarantini (150 mila euro) per incontrare tra gli altri Guido Bertolaso e presentargli le potenzialità del suo gruppo.


Nella gara per il Palacinema - messa a punto dal responsabile del Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo Angelo Balducci, tra gli arrestati dell’imchiesta fiorentina - l’Intini si è aggiudicato circa il 24 per cento dell’appalto, all’interno della cordata Sacaim-Gemmo. Altro elemento di discussione, il fatto che Diego Anemone - l’imprenditore al centro degli appalti contestati nell’inchiesta - possa aver ottenuto il subappalto per gli arredi del Palacinema con una sua società, come emergerebbe da un’intercettazione telefonica di Balducci. «Ho scritto oggi una lettera alla Sacaim e alle altre imprese - replica Spaziante - per chiedere di conoscere l’elenco di tutti i fornitori e subfornitori dell’appalto per il Palazzo del Cinema, per rendermi conto della situazione. Per quanto riguarda l’andamento della gara, io non c’ero e non ho poteri per un controllo retroattivo, ma a questo punto seguirò al dettaglio ogni aspetto dell’appalto. Al momento non risulta che si sia ancora proceduto all’assegnazione degli arredi».

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