In moto contro l’albero, muore a 18 anni
Secondo quanto ricostruito dalla polizia, il giovane, Leonardo Angiolin, del Lido, ha sorpassato un mezzo pubblico ma ha perso il controllo del veicolo. Il ragazzo è caduto e la moto ha centrato due alberi spezzandosi in quattro tronconi
VENEZIA.
Ore 2,50: l’ennesimo cuore smette di battere sulle strade del Lido. Questa volta è toccato a Leonardo Angiolin, 18 anni, lidense, deceduto dopo un sorpasso azzardato in sella a una moto: percorreva via Sandro Gallo (foto) - di rientro da una serata passata al chiosco dove lavorava in estate - ed era all’altezza del civico 179 di Ca’ Bianca. Una strada vuota, il buio della notte, un autobus Actv che si dirige verso Malamocco e un ponte da affrontare.
Leonardo - figlio di un autista Actv - è in sella alla moto del padre, una Aprilia Dorsoduro, cilindrata 750, classe motard. Dalla testimonianza rilasciata alla polizia dall’autista dell’autobus, emerge che il ragazzo lo avrebbe sorpassato a forte velocità, tanto da staccare le ruote da terra sopra il ponte - che ha fatto da «trampolino» - prima di ricadere malamente al centro della strada. Qui la moto ha sbandato, e lo dicono anche i segni sull’asfalto. Leonardo ha perso il controllo del mezzo finendo a terra, ma il peggio doveva ancora arrivare.
Lui è finito violentemente contro il tronco di un primo albero sulla destra, quindi su un secondo prima di fermarsi sulle mattonelle della pista ciclabile di fronte al parco di Ca’ Bianca: 38 metri oltre il primo punto di impatto. La moto è invece letteralmente esplosa dopo aver sbattuto a sua volta contro un platano. Un urto talmente violento da dividere in quattro parti il telaio rinforzato dell’Aprilia. La forcella anteriore è rimasta lì; un pezzo del motore ha terminato la sua corsa nella pensilina per l’attesa dei mezzi pubblici, a 26 metri di distanza, sull’altro lato della carreggiata; il serbatoio si è fermato sulla pista ciclabile dove giaceva Leonardo, a 27 metri dal platano; ciò che rimaneva della moto ha impattato invece 45 metri più in là contro un’Audi A3 in sosta. Altri pezzi della motocicletta sono stati ritrovati ad alcune centinaia di metri dal luogo dell’incidente.
Una scena allucinante, anche per i soccorritori: vigili del fuoco, agenti delle volanti giunti da Venezia in barca e da Mestre in auto col ferry boat perchè al Lido non c’era un mezzo e personale disponibile al Posto fisso di via Dardanelli. Medici e infermieri del Suem-118 poco hanno potuto, se non accertare il decesso del ragazzo, avvenuto sul colpo. La salma è stata quindi messa a disposizione del magistrato di turno per l’eventuale autopsia. Ma ci sono volute più di tre ore prima che venisse rimossa dalla strada, lasciando per lungo tempo i genitori del ragazzo - straziati - davanti al triste spettacolo.
Gli agenti hanno lavorato per eseguire i rilievi dell’incidente fino alle 7 di ieri mattina. Il traffico è rimasto a lungo interrotto con la linea dell’autobus che percorre via Sandro Gallo «spezzata» in due tronconi e i passeggeri costretti al trasbordo.
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