«In discoteca steward come allo stadio»

I gestori: «Alcol al bando dopo le 2 di notte? Molto meglio la tolleranza zero al volante»
MESTRE.
Discoteche modello stadio, con uno steward delegato a sovrintendere alla somministrazione dell'alcol. Tolleranza zero per chi guida. Etilotest. I gestori delle sale da ballo trasformano la protesta in proposta. E dalla sede Confcommercio di Mestre parte l'offensiva nei confronti della legge nazionale (che ha modificato il codice della strada) e di quella regionale sui pubblici esercizi. «Le limitazioni di orario sulla vendita di alcolici rappresentano una pericolosa deriva proibizionista», avverte lo jesolano Renato Giacchetto, presidente nazionale del silb (sindacato italiano locali da ballo).


«E la prima conseguenza è il consumo all'esterno della discoteca- continua Giacchetto -. Vediamo già in queste settimane comitive di extracomunitari che vendono le bottiglie fuori dai locali». Da qui le controproposte, presentate ieri alla commissione regionale attività produttive. «Abbiamo visto una buona apertura da parte dei consiglieri - annuncia il presidente del Silb -. E anche per quanto riguarda l'orario di chiusura, è probabile che si riesca a posticiparlo di un'ora: dalle tre alle quattro di mattina». Da questo punto di vista, c'è già il consenso dell'assessore alle attività produttive di Venezia, Giuseppe Bortolussi.


Il malumore dei gestori riguarda soprattutto le limitazioni sulla vendita di alcolici. La legge nazionale sul codice della strada impone ai soli locali di intrattenimento il divieto di somministrazione dopo le 2 di notte. Fra sei mesi entrerà in vigore anche la legge regionale sui pubblici esercizi, con norme ancora più restrittive. Per Renato Giacchetto, «tutto ciò non serve a combattere le stragi del sabato sera. Anzi. Crea situazioni molto più pericolose. Anche perché chi vuole bere può farlo prima di entrare in discoteca, o può mettere le bottiglie nel bagagliaio della macchina». Una «inutile repressione», insomma. Che non centra l'obiettivo. «Bisogna puntare sulla prevenzione, sulla comunicazione e sull'informazione. Non sui limiti e i divieti - dice il presidente nazionale del Silb -. Noi abbiamo presentato delle proposte in tal senso alla Regione».


Fra i suggerimenti più originali, rientra quello dello steward. «Una figura da introdurre all'interno delle discoteche, modello stadio inglese - spiega Giacchetto -. Deputato a vigilare su chi esagera con l'alcol e sullo spaccio di sostanze stupefacenti. Lo steward avrebbe il compito di segnalare alla forze dell'ordine situazioni considerate a rischio. E dovrebbe anche dire al barman chi non deve più bere, perché già troppo brillo». Nella bozza presentata alla commissione, si invoca anche la «tolleranza zero nei confronti dei guidatori che abbiano bevuto anche un solo goccio». Via il limite di 0,5, insomma. L'automobilista deve essere in sé. I gestori dei locali da ballo chiedono pure l'etilotest «assistito». Effettuato, cioè, alla presenza di uomini in divisa.

 Per quanto riguarda gli orari di apertura e chiusura dei pubblici esercizi, nessun dubbio. «L'obbligo di chiusura alle tre è eccessivo - continua il presidente nazionale Silb -. Ma parlando con la commissione ho visto che c'è una intesa quasi unanime. Nel Veneto probabilmente si chiuderà alle 4, soprattutto d'inverno. D'estate, invece, saranno i sindaci dei vari Comuni a decidere. Su litorale, ad esempio, è probabile che si decida di prorogare la chiusura almeno di un'altra ora». Da questo punto di vista, per il comune di Venezia c'è già un primo segnale. A lanciarlo, l'assessore alle attività produttive, Giuseppe Bortolussi. «Chiudere una discoteca alle tre di notte può essere un boomerang - spiega -. I ragazzi non vanno subito a casa, ma girano in macchina, cercano altre feste. Dobbiamo discuterne in giunta, ma io sono orientato a posticipare la chiusura nelle serate del venerdì e del sabato».

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