Il Leone alla maestria di Bertolucci

La Mostra di Venezia premia il regista della raffinatezza e della provocazione colta
La Mostra del Cinema lega i suoi 75 anni di vita a Bernardo Bertolucci, celebrando il grande regista con il Leone d’Oro del 75º, il premio speciale istituito quest’anno per festeggiare, appunto, i tre quarti di secolo del Festival più antico al mondo, che quest’anno si svolgerà dal 29 agosto all’8 settembre 2007. Il riconoscimento a Bertolucci - che proprio a Venezia, nel 1962, aveva presentato il suo primo film,
La commare secca
- è stato proposto dal direttore della Mostra Marco Müller, ed accolto dal Consiglio di amministrazione della Biennale di Venezia e sarà consegnato al sessantaseienne regista parmense nel corso della serata finale, subito prima dell’annuncio del Leone d’Oro 2007, l’8 settembre nella Sala Grande del Palazzo del Cinema.


L’omaggio filmico
Per celebrare il Leone d’Oro a Bertolucci, saranno inoltre proposti durante la 64ma Mostra il grande documentario
La via del petrolio
(1966), nella versione restaurata dalla Cineteca Nazionale e dall’Eni, e il capolavoro che Bertolucci presentò nel 1970 sempre a Venezia,
Strategia del ragno
, nella nuova versione anch’essa restaurata dalla Cineteca Nazionale. «Sono davvero fiero - commenta il regista - per il Premio che la Mostra di Venezia ha voluto attribuirmi. Non è soltanto un Premio alla carriera, ma un riconoscimento che accade una volta sola, per il 75mo compleanno del Festival (da non confondersi con il mio). Sono anche curioso di rivedere i film che il direttore Müller ha pensato di riproporre, in versione restaurata. Due film praticamente invisibili oggi e forse anche impossibili da immaginare in questo sentimento di disappartenenza ideale che ci fa sentire tutti più soli».


«Creatore di mondi»
«Creatore di mondi e di verità (non semplice riproduttore), Bernardo Bertolucci si è ostinato a farci ritrovare un cinema che fosse di nuovo qualcosa di essenziale per la vita, un bisogno vitale quanto tetto, cibo e vestiti». Comincia così la motivazione di Müller per l’assegnazione a Bertolucci del Leone d’Oro del 75º. «La sua sfrenata cinefilia - sottolinea - non gli ha impedito di affrancarsi presto dai maestri (tra i due poli di Pasolini e Ophuls, riconosciamo molti ’amici americani’), trovando una cifra estetica personalissima. Nell’autonomia del ’sistema Bertolucci’, eleganza e perfezione stilistica sono al servizio di complessità e intensità espressiva assolutamente straordinarie. Ha riletto il passato prossimo dell’Italia come chiave per capire il presente, non ha smesso di cercare l’Altro, spingendosi verso esperienze (e culture) lontane dalla nostra».


Bertolucci e Venezia
Oltre all’esordio con
La Commare secca
, la Mostra veneziana ha ospitato negli anni molti dei film più significativi di Bertolucci: da
Partner
(1968) a
Strategia del ragno
(1970), da
La luna
(1979) al suo ultimo film,
The Dreamers
, nel 2003. Nel 1983 Bertolucci è stato anche presidente di giuria del Festival che premiò
Prénom Carmen
di Godard.


La filmografia
Nella filmografia di Bertolucci spicca
L’ultimo imperatore
(1987) per i nove Oscar conquistati a Hollywood, ma la sua affermazione internazionale è già del 1970 con due film-mito, amatissimi da pubblico e critica come
Il Conformista
e
Strategia del ragno
e diventa mondiale con
Ultimo tango a Parigi
(1972) che gli permette di realizzare l’ambizioso
Novecento
, in due parti (1976) che convincerà solo in parte. Segna il suo percorso anche la cosiddetta “trilogia dell’altrove”, iniziata da
L’ultimo imperatore
e proseguita con
Il tè nel deserto
(1990) e
Piccolo Buddha
(1993). Tra i film degli ultimi anni, la critica ha celebrato
L’assedio
(1998), mentre ora Bertolucci lavora a un film sulla vita del compositore cinquecentesco napoletano Gesualdo da Venosta, riscoperto da Stravinskij.

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