Il corpo di Angelo Zen individuato sotto alle macerie dal fiuto del pastore tedesco Fury
La salma dell’imprenditore trovata dal cane del Soccorso alpino della Finanza specializzato nella ricerca di persone

Sulle macerie dell’hotel a Kahramanmaras, dove alloggiava Angelo Zen, hanno operato insieme Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, polizia e carabinieri, in stretto contatto con il ministero degli Esteri. Grazie all'analisi delle planimetrie dell'hotel, le squadre italiane sono prima riuscite ad individuare il punto in cui si trovava la camera e successivamente, dopo tre giorni di ricerca sotto le macerie, hanno individuato tre corpi.
Quello di Zen è stato l'ultimo ad essere estratto, con l'aiuto delle squadre Usar turche. Il riconoscimento del sessantenne veneto è stato effettuato dal personale di polizia e carabinieri, oltre che da quello dell'Ambasciata italiana ad Ankara giunto sul posto.
Ad individuare il corpo di Zen - ha riferito il capo dell'aliquota del soccorso alpino della Guardia di Finanza sul posto, il tenente colonnello Alessandro Alberioli - è stato il pastore tedesco Fury, specializzato nella ricerca di persone e condotto dall'appuntato Francesco D'Urso, istruttore cinofilo del soccorso alpino di Antrodoco (Rieti).
L'animale ha riportato ferite alle zampe che hanno richiesto diversi punti di sutura. "Stiamo operando da giorni in condizioni molto difficili", racconta Alberioli, comandante del corso di addestramento alpino di Passo Rolle (Trento), a capo del gruppo che ha trovato Zen.
L'unità, composta da sei finanzieri e tre cani, gli unici presenti nella zona, fa base ad Antiochia dove sta cercando altri 24 dispersi sotto un edificio di 7 piani ridotto in macerie. Ogni giorno però due finanzieri e un cane si sono spostati a Kahramanmaras alla ricerca di Angelo Zen. Fondamentale per il ritrovamento è stato il fiuto di Fury, pastore tedesco di 8 anni, tra i pochi specializzati sia a muoversi tra le macerie sia ad individuare corpi ormai senza vita, ora in cura per le ferite subite come pure il suo “collega” Taco, ferito ad una zampa durante le ricerche.
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