Governo prepotente sul 5 per mille
Ci sono delle occasioni in cui i Governi fanno i prepotenti. Questo non è mai positivo. Il Governo lo ha fatto con la vicenda del 5 per mille. Cifra che descrive una cosa positiva che conoscono milioni di cittadini che la utilizzano: la possibilità di destinare una parte del proprio debito fiscale (il 5 per mille, appunto) ad associazioni, enti, istituzioni che operano nel settore della ricerca, della solidarietà, dei diritti umani, dell'ambiente, ecc. Una entrata importante per migliaia di associazioni di volontariato che fanno più ricco di umanità il nostro paese, anche se finora lo Stato li ha erogati in ritardo, con mille incertezze e meno del dovuto. Tremonti quando introdusse la norma (onore al merito) nel 2005 affermò: «Valorizzare concretamente il terzo settore non è un costo per lo Stato ma un investimento». Belle parole. E i fatti? Ora con la legge di Stabilità, Tremonti (è lo stesso di prima) ha deciso di ridurre i fondi del 5 per mille da 400 milioni a 100 milioni di euro. Il cinque per mille diventa l'1,25. Solo che il Governo non può farlo. Perché quei denari sono denari che i cittadini hanno destinato in base ad una legge dello Stato per finalità diverse da quelle che vorrebbe Tremonti. E' un furto di volontà dei cittadini e di 300 milioni di euro per il mondo del volontariato. Sembra che questo Governo faccia di tutto per rendere più difficile l'attività di donazione di tempo, passione, competenza, denaro che tiene in piedi il "terzo settore". E' di quest'anno l'aumento delle tariffe postali per il no profit del 400%, rendendo più dispendiose le iniziativa promozionali. La riduzione al 33% dello stanziamento precedente dei fondi per il servizio civile, togliendo risorse alle associazioni, il taglio dei finanziamenti in settori come il sociale e gli aiuti allo sviluppo che paralizzeranno molti organismi. Abbiamo appena festeggiato i 60 anni del Cuamm Medici per l'Africa, alla presenza del Capo dello Stato, e con larghissimo consenso. Consenso un po' peloso se poi gli impediamo di continuare ad assolvere ai propri impegni: meno soldi dal 5 per mille, più costi di raccolta fondi, meno progetti di aiuto finanziati. Nel bilancio dello Stato i fondi per la cooperazione internazionale e l'aiuto allo sviluppo vengono tagliati del 45% (in compenso aumentano dell'8,5% gli stanziamenti per i sistemi d'armamento...): vuol dire che per questo governo va bene che Cuamm Medici per l'Africa dimezzi la propria attività? E' un grave errore che va corretto. Non affidandosi a futuribili promesse: lo faremo in un altro provvedimento, troveremo i soldi nei primi mesi del 2011, ecc. Lo si deve fare subito ed è semplice: la legge di Stabilità è al Senato, ci saranno emendamenti di molti gruppi (tra cui quello del Pd) si modifica la cifra e c'è il tempo perché la Camera la ratifichi: basta mezz'ora di lavoro dell'aula. Questa è la strada per rimediare, il resto sono chiacchiere inutili e poco rispettose di chi presta il proprio tempo per il benessere del prossimo. (* senatore pd)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video