Giuli: «Nuovo sovrintendente della Fenice? Serve un accordo corale»

Il ministro sulla nomina per il teatro: «Il territorio va ascoltato». Poi la visita visita ai luoghi della cultura di Mestre, dal Candiani al Museo del Novecento

Francesco Furlan
Il ministro Giuli in visita al museo M9 (foto Agenzia Pòrcile)
Il ministro Giuli in visita al museo M9 (foto Agenzia Pòrcile)

«E’ dovere del ministro della Cultura ascoltare il territorio, a cominciare dal sindaco di Venezia». Lo ha detto il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, in visita al museo M9 di Mestre dopo aver incontrato il sindaco Luigi Brugnaro, in merito al futuro del Teatro La Fenice e alla nomina del nuovo sovrintendente al posto di Fortunato Ortombina, incarico per il quale si fanno i nomi di Nicola Colabianchi e Pierangelo Conte.

Parlando di un possibile accordo e dello sciopero che minaccia la prima della Fenice, il ministro ha aggiunto: «Credo siano due cose diverse: la governance della Fenice e le ragioni di uno sciopero ancora da verificare». E il nuovo sovrintendente? «L’accordo si trova soltanto tra il ministro della Cultura e il sindaco, deve esserci un accordo corale, c’è un dialogo e sicuramente ci troveremo concordi a darvi buone notizie a breve».

«Esistono tante persone che conoscono Venezia, la storia di Venezia e la storia di questo teatro che non necessariamente vengono da Venezia e ce ne sono anche tante legate al territorio», ha aggiunto Giuli, «Non mi estrarrete l’identikit di una persona che ancora non è stata identificata perché sono decisioni che si assumono coralmente nel piano rispetto del territorio, dei veneziani e dei veneti, per dirla alla maniera di Zaia. Ci saranno presto buone notizie».

Intervenendo poi sul mancato accordo con i lavoratori della Fenice, Giuli ha aggiunto che «quando non c’è un accordo con i lavoratori sono tutti preoccupati, ma c’è un dialogo in corso mi risulta, non darei nulla per scontato».

Nella sua visita a Mestre, accompagnato tra gli altri dal senatore di FdI, Raffaele Speranzon, Giuli ha visitato la biblioteca Vez, il teatro Toniolo, il centro culturale Candiani, la torre di piazza Ferretto e l’ex emeroteca all’angolo con via Poerio.

«Ho trovato Mestre magnificamente cambiata, ho trovato un nesso fortissimo tra l’offerta culturale e la rigenerazione urbana che mi sembra proprio il cuore di un bel messaggio di una città che vive, palpita e non ha nulla da invidiare a tante simili città di simile grandezza».

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