Giro d’Italia, Zaia: «A luglio l’incontro per programmare le tappe venete del 2026»

Il presidente del Veneto soddisfatto per il tracciato del 2025 che ha toccato tutte le province della regione, eccetto Belluno «perché piena di cantieri». Ora si pensa già alla prossima corsa rosa: «Il Veneto regione più ciclistica d'Italia,Treviso prima provincia»

La carovana del Giro d'Italia a Piazzola sul Brenta per la partenza di tappa (foto Piran)
La carovana del Giro d'Italia a Piazzola sul Brenta per la partenza di tappa (foto Piran)

«Quest'anno abbiamo fatto un buon accordo e con l'ultima partenza da Piazzola sul Brenta si chiude anche questa stagione del Giro. Lavoreremo per la prossima edizione, considerando che il 9 luglio avremo un incontro con Mauro Magni per stabilire il nuovo programma».

Così, a margine della tappa del Giro con start da Piazzola, il presidente del Veneto Luca Zaia ha ricordato che «quest'anno sono state toccate dal Giro tutte le province della regione tranne Belluno, piena di cantieri e per questo si è deciso di non includerla».

«Per il 2026», aggiunge Zaia, «ci sono già richieste, idee, luoghi iconici del Veneto, qualche anniversario: vedremo di fare qualcosa che sia rispettoso della storia e dell'identità di questa regione che è la più ciclistica d'Italia. E Treviso  primeggia per il numero di praticanti, di tesserati, di associazioni e per i tanti vivai pieni di ragazzi che, magari, non andranno mai a fare il giro ma che vanno a rafforzare l'idea che il ciclismo è un luogo di aggregazione. E questo va nella direzione degli investimenti che facciamo, non solo per il Giro, ma a 360 gradi per questo sport».

«Il Giro», conclude Zaia, «è un elemento di promozione turistica per l'immagine che sa esprimere e oltretutto fa attrazione turistica visti i dati, numeri importanti anche per l'occupazione relative alle strutture alberghiere ed extra alberghiere».

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