Fermato con un cadavere nell’auto
Ucraino bloccato al Petrolchimico con un cadavere dentro l'auto. Il ventinovenne dell’Est è in stato di fermo. La vittima, accoltellata e avvolta in un telo di plastica, è una tedesca di 44 anni. Molti lati oscuri: davanti ai poliziotti l’uomo tace o racconta frottole

Gli agenti e l'auto con il cadavere
MARGHERA.
Uccide una donna, avvolge il cadavere in un telo di platica e lo nasconde nel bagagliaio di una Volkswagen Polo e dopo una breve corsa all’interno del Petrolchimico abbandona l’auto ma viene fermato dalla polizia. Lui è un ucraino di 29 anni, la morta una tedesca di 44. Per ora non c’è un movente per il delitto, che ha parecchi lati oscuri.
Sono le 9.30 di ieri mattina. Una Polo di colore grigio con targa tedesca, imbocca via della Chimica a tutta velocità. Oltrepassa l’ex entrata agli impianti chimici, attualmente chiamata «Portineria 9», non è presidiata. C’è solo un cancello che viene aperto alle 6 del mattino e richiuso alle 23. La Polo sfreccia a velocità sostenuta. Oltrepassa l’entrata della «Portineria 4» e l’incrocio, a destra, con la stradina che porta a Fusina. Quindi il conducente svolta a sinistra e imbocca l’immissione ad un varco secondario. Il vigilantes di guardia vede l’auto. Esce dalla portineria e fa segno al conducente di fermarsi. Ma questi prosegue. Scatta l’allarme. Vengono allertate le due pattuglie del Nucleo Mobile della sorveglianza. In breve i vigilantes sono sulle tracce della Polo. Invitano il conducente a bloccarsi. Ma lui, niente. Nei pressi dell’area adibita ad eliporto ai tempi in cui Roul Gardini era il padrone della Montedison, l’auto si ferma. Il conducente scende e scappa verso la recinzione. I vigilantes non riescono a bloccarlo. Nel frattempo viene allertata la polizia. Sul posto alcune volanti della Questura. Si teme un attentato. C’è il timore che l’auto sia imbottita di esplosivo. C’è tensione. Arrivano gli artificieri. Mentre attorno al Petrolchimico scatta la caccia al fuggitivo.
Iniziano le operazioni per aprire l’auto e controllarne l’interno. Nel frattempo, grazie anche alla descrizione dei vigilantes, gli agenti di una volante riescono a rintracciare il fuggitivo. E nonostante si sia tolto il giubotto che indossava per non farsi riconoscere, viene bloccato in via Fratelli Bandiera nell’area dei container.
Gli artificieri mettono in sicurezza l’auto. Aprono il bagagliaio e fanno la tragica scoperta: dentro c’è il cadavere di una donna nascosto da un telo. L’uomo fermato viene portato sul posto. Non parla, sembra quasi ubriaco. Viene estratto il cadavere. E’ avvolto in un telo di plastica e legato. C’è parecchio sangue. La donna indossa jeans, maglia e scarpe da runner. In una borsetta trovata nell’auto c’è un documento di donna. La foto riconduce al volto di quel cadavere anche se è parecchio tumefatto. Il documento riporta il nome di Beate Elizabet Van Der Raais, cittadina tedesca di 44 anni residente nel sud della Germania.
Da un primo sopralluogo cadaverico il medico legale, il dottor Antonello Cirnelli, ha riscontrato una ferita di punta da arma da taglio alla schiena, proprio sotto la scapola sinistra. Una ferita considerata mortale. La donna ha il volto segnato da numerosi colpi. Molto probabilmente è stata colpita con dei pugni. Sempre nell’auto viene ritrovato un coltello. Solo l’autopsia in programma oggi chiarirà se l’assassino ha usato quel coltello per uccidere la donna. Lo stesso esame dovrà stabilire anche l’ora della morte. Comunque l’omicidio sarebbe avvenuto entro le ultime 24 ore dal ritrovamento del cadavere.
Portato in questura l’uomo dice di essere ucraino e di avere 29 anni. Mostra in effetti un documento della Repubblica Ucraina ma il nome riportato è diverso da quello che lui ha fornito alla polizia. Sono in corso accertamenti per verificare le generalità. Viene interrogato dagli agenti della Squadra Mobile che compiono anche i rilievi sull’auto e sul cadavere.
Lo straniero è stato interrogato anche dal pm Giorgio Gava. Fa dei racconti non credibili. E fino a tarda serata non ammette nulla. Comunque viene posto in stato di fermo per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Ha sulle mani segni e leggere ferite riconducibili alle tumefazioni riscontrate sul volto della donna. Difficoltà ci sono state, per le autorità tedesche, nel rintracciare i parenti della vittima. La Polo era stata presa a noleggio all’Europ Car da un’altra persona, non ancora rintracciata. E anche questo aiuta ad arrichire il giallo.
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