Felice Maniero a processo per bancarotta per i filtri d’acqua

L’ex capo della mafia del Brenta avrebbe distratto dal patrimonio sociale della Anyaquae s.r.l., società a lui facente capo, beni per oltre 100mila euro

Felice Maniero oggi, dopo la plastica facciale, durante un'intervista esclusiva al niostro giornale
Felice Maniero oggi, dopo la plastica facciale, durante un'intervista esclusiva al niostro giornale

Nuovo processo bresciano per Felice Maniero. Giovedì prenderà infatti il via a Brescia il processo nel quale l'ex boss della Mala del Brenta deve rispondere di bancarotta fraudolenta.

I fatti risalgono al 2016 quando Faccia d'Angelo, secondo la Procura di Brescia, avrebbe distratto dal patrimonio sociale della Anyaquae s.r.l., società a lui facente capo, beni per oltre 100mila euro.

La Anyaquae era una società che produceva “casette” per l’acqua e sistemi di filtraggio da eventuali impurità.

Maniero, difeso dall'avvocato Rolando Iorio, era già stato coinvolto in una vicenda simile a Bari e il tribunale lo aveva assolto.

L'ex boss del Brenta aveva vissuto con una nuova identità a Brescia dove venne arrestato nell'ottobre del 2019 per maltrattamenti sulla compagna.

Per questa vicenda è stato condannato in via definitiva a quattro anni di reclusione.

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