Emergenza eroinatre morti in venti giorni
Dopo la chiusura di via Anelli a Padova, Mestre è tornata piazza per tutto il Nordest. Maxi sequestro dei carabinieri. Raffica di overdose in venti giorni. "Stupefacente troppo puro"

Emergenza eroina. In venti giorni tre morti e una decina di overdose. La piazza di Mestre e Marghera sta tornando ad essere un centro di spaccio importante per il Nordest, dopo la chiusura di via Anelli a Padova. «C’è parecchia droga e di ottima qualità», spiega Alberto Favaretto sel servizio Riduzione del Danno del Comune. «Abbiamo l’impressione che chi si sta affermando sul mercato fornisca droga con principio elevato a cui i ragazzi non sono abituati. E ciò sta creando una nuova emergenza».
L’ultimo morto per overdose c’è stato nella casa di accoglienza di via Santa Maria dei Battuti. La vittima aveva 43 anni ed era originario del Cavallino. L’ultimo a salvarsi, grazie al «narcan» che un altro tossicodipendente aveva con sè, è stato un trentenne in via Fratelli Bandiera. E’ successo tre sere fa. In base a quando si conosce i morti sono tre. Mentre i ragazzi in overdose che si sono salvati sono dieci. Ma quest’ultima cifra è solo indicativa perchè si tratta di quei casi che si conoscono. Episodi di cui i ragazzi hanno raccontato agli operatori del Comune, oppure emersi per l’intervento dei sanitari del Suem. Si suppone siano di più.
Che a Mestre ci sia sempre più eroina e spacciatori lo confermano anche le operazioni delle forze dell’ordine. Lo scorso martedì i carabinieri della compagnia di Padova hanno arrestato due tunisini e un albanese mentre quest’ultimo stava vendendo ai due quasi quattro chili di eroina. E’ il prosieguo di un’indagine iniziata dai carabinieri di Venezia e che aveva permesso di scoprire come uno spacciatore nascondeva la sostanza stupefacente negli alberi del cortile di una scuola elementare.
Uno dei due tunisini arrestati era stato sorpreso, l’altra settimana, in un appartamento di via Portara dagli agenti del commissariaato di Mestre. Quando gli agenti fanno irruzione riesce a chiudersi in bagno e a gettare nel water parecchia droga. Infatti a terra i poliziotti trovano un sacchetto di plastica con tracce di eroina. Il suo connazionale Abdel Kader Dinari, 35 anni, invece è stato arrestato. Addosso gli hanno trovato alcune dosi di eroina pronte per lo spaccio. A lui i poliziotti sono arrivati seguendo dei tossicodipendenti. Almeno dieci nella settimana precedente il blitz hanno acquistato droga da lui. Si tratta di ragazzi che provengono da Portogruaro, Pordenone e Sacile. I due tunisini erano stati già fermati, negli anni scorsi, nella zona di via Anelli a Padova. Dall’inizio di ottobre ai primi di novemvre la polizia ha arrestato cinque spacciatori magrebini, tutti con precedenti riconducibili a via Anelli. Fatto che indica come lo spaccio, che prima era concentrato in quella famigerata via della città del Santo, si è disperso in vari rivoli. Uno dei quali, forse proprio il più consistente, porta a Mestre.
Alcuni investigatori della polizia ricordano come la situazione sembra essere tornata alla fine degli anni Novanta, quando a Marghera e a Mestre si registrò un notevole aumento dello spaccio di eroina. Attività controllata sovente da arabi. Erano talmente aggressivi sul mercato da arrivare a spacciare in piazza Ferretto.
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