Voto in Veneto, gli instant pool di Swg: Stefani al 59-63%, Manildo al 31-35%. Per Youtrend FdI batte Lega. Segui la diretta

I risultati delle elezioni regionali in Veneto in diretta: affluenza, proiezioni e dati dello spoglio aggiornati in tempo reale. Segui l’andamento del voto provincia per provincia. Crolla l’affluenza: ha votato meno di un veneto su due

L. Berlinghieri, R. Currado, A. Passerini, E. Cavarzan, R. Bon, D. Larocca
Gli instant pool di Swg per La7
Gli instant pool di Swg per La7

Le urne si sono appena chiuse in Veneto dopo due giornate di voto — domenica 23 e lunedì 24 novembre. Circa 4,3 milioni di veneti erano chiamati a eleggere il nuovo presidente della Regione e il Consiglio Regionale. Ma meno di un elettore su due si è presentato al seggio. L’affluenza si è assestata attorno al 44% (dato non definitivo).

Le proiezioni SWG per le Regionali in Veneto (copertura all’96%) mostrano un netto vantaggio del centrodestra, con Alberto Stefani stimato tra il 59% e il 63%. Il centrosinistra, con Giovanni Manildo, si attesterebbe invece tra il 31% e il 35%. Le liste degli altri candidati sono indicate tra il 5% e il 7%.

Secondo gli instant pool di Youtrend, FdI starebbe tra il 24 e il 28%, la Lega tra il 22,5 e il 26,5%.

In corsa per la presidenza del Veneto ci sono cinque candidati: il centrodestra punta su Alberto Stefani e il centrosinistra risponde con Giovanni Manildo. Fuori dagli schieramenti principali corre Marco Rizzo, con la lista “Democrazia Sovrana e Popolare”, mentre Riccardo Szumski è sostenuto dal movimento “Resistere Veneto”. Completa il quadro Fabio Bui, candidato dei “Popolari per il Veneto”.

PER APPROFONDIRE

Evento Live

  • Nuovi instant pool Swg confermano la vittoria di Stefani

    Le nuove stime Swg per La7 sulle Regionali in Veneto confermano il largo vantaggio del centrodestra. Alberto Stefani è indicato tra il 59% e il 63%, mentre il candidato del centrosinistra Giovanni Manildo si attesterebbe tra il 31% e il 35%. Le liste degli altri candidati vengono stimate tra il 5% e il 7%.

    Con una copertura quasi completa del campione (96%), il quadro rimane stabile e continua a mostrare un margine molto ampio a favore di Stefani.

  • Szumski, proiezioni oltre il 3%: così sarebbe eletto

    Potrebbe profilarsi la sorpresa legata alla lista "Resistere Veneto" capeggiata dal medico "no vax" Riccardo Szumski. Alcune proiezioni danno l'ex sindaco di Santa Lucia di Piave (Treviso) sopra la soglia del 3%, che gli consentirebbe di venire eletto al Consiglio regionale del Veneto. Szumski nel frattempo sta attendendo i risultati dello spoglio nel suo ambulatorio della cittadina trevigiana.

  • Crisanti (Pd): "Sono mancati i giovani"

    Andrea Crisanti (Pd) commenta i primi exit poll delle regionali venete sottolineando un nodo cruciale: “Credo che a questa elezione siano mancati i giovani. Avremmo dovuto far capire loro che il voto è importante e che riguarda direttamente le loro vite”. Sul tema del campo largo, il senatore ribadisce la sua posizione: “Sono convinto che sia l’unico modo per arginare Giorgia Meloni”. Alla domanda se gli sarebbe piaciuto essere al posto di Giovanni Manildo in questa competizione, Crisanti risponde con franchezza: “Con questi risultati, no”.

    Regionali Veneto, Crisanti: “Al voto sono mancati i giovani”
  • Ostellari (Lega): “Nessuna sfida interna, attendiamo i dati definitivi: l’obiettivo è vincere come squadra”

    In attesa dei dati definitivi, il sottosegretario leghista Ostellari invita alla prudenza. "Attendiamo ancora", intanto però si dice fiducioso tanto sul risultato complessivo quanto su quello del partito guidato da Matteo Salvini. “Ci aspettiamo di fare bene come Lega e come coalizione” afferma. Sul forte astensionismo, mai così alto, osserva che “E' la politica a dover interpretare questo segnale”. Esclude tensioni o competizioni con Fratelli d’Italia: “Non c’è nessuna sfida interna”. Quanto all’impatto sul governo o sulla segreteria di Salvini, ribadisce: “Ora conta solo vincere in Veneto e valutare i dati finali”.

    Ostellari (Lega): “Nessuna sfida interna, attendiamo i dati definitivi: l’obiettivo è vincere come squadra”
  • Bellomo (Pd): "Il centrosinistra sopra il 30%, affluenza bassa è disaffezione"

    I primi exit poll attribuiscono alla coalizione di centrosinistra guidata da Giovanni Manildo una forbice compresa tra il 30 e il 36 per cento. A commentare i primi dati è Matteo Bellomo, che sottolinea come “l’affluenza sotto il 50 per cento sia una sciagura e rappresenti un segnale evidente di disaffezione. Votare il 23 e 24 novembre in Veneto porta sempre poca gente alle urne: la data incide”. Quanto al risultato, Bellomo evidenzia un cauto ottimismo: “La percentuale ci soddisfa, perché consente al centrosinistra di rimettere un 3 davanti al proprio dato, dopo essere partiti dal 15 per cento. Abbiamo costruito una coalizione solida e coesa, che potrà permetterci di essere efficaci in Consiglio regionale".

    Regionali Veneto, Bellomo: "Il centrosinistra sopra il 30%, affluenza bassa è disaffezione"
  • Crolla l'affluenza: ha votato meno di un veneto su due

    Nel Veneto, l’affluenza alle Regionali mostra un crollo rispetto al 2020. Alle ore 15 di lunedì ha votato circa il 44% degli elettori. Domenica le percentuali si erano fermate al 29,30% alle ore 19 e al 33,87% alle ore 23. La regione si mantiene quindi leggermente sopra la media nazionale nelle ultime rilevazioni. I dati sono in corso di aggiornamento: rispetto alle precedenti elezioni si parla di 15 punti in meno.

  • Il derby FdI-Lega secondo Youtrend

    FdI tra il 24 e il 28%, la Lega tra il 22,5 e il 26,5%, FI tra il 6 e l'8%. Il Pd al 15,5-19,5%, Avs tra il 4 e il 6% e il M5s tra il 2 e il 4%. Sono i risultati dei principali partiti nel Veneto secondo gli instant poll di Youtrend pubblicati sui social.

  • De Carlo (FdI): "Vittoria salda, continuità al buon governo>

    Il primo commento di Luca De Carlo, coordinatore regionale di FdI, nella sede del partito a Mestre dove sono riuniti i vertici per seguire lo spoglio: “Il centrodestra vince saldamente queste elezioni per dare continuità al buon governo. Pochi veneti sono andati alle urne a dimostrazione della sottovalutazione della scelta. Una campagna elettorale un po’ fiacca, che ha stimolato poco il dibattito. Forse questo non ha coinvolto i giovani. Aspettavamo un po’ di affluenza in più. Derby Lega-FdI? L’unico derby importante è stato quello di ieri sera e l’ho perso. Sede imbrattata? Siamo abituati, ma dispiace che sia accaduto nottetempo e durante le elezioni”.

    Regionali in Veneto, De Carlo: “Non abbiamo fatto una corsa sulla Lega, ma per vincere”
  • YouTrend conferma: Stefani tra il 59 e il 63%

    Nel nuovo Instant Poll delle 15:00 realizzato da YouTrend per Sky TG24, il candidato del centrodestra Alberto Stefani risulta nettamente avanti, con una stima compresa tra il 59% e il 63%. Il candidato del campo progressista, Giovanni Manildo, sostenuto da centrosinistra e M5S, viene indicato tra il 30,5% e il 34,5%. Anche questa rilevazione conferma quindi un vantaggio molto ampio per Stefani nella corsa alle Regionali del Veneto.

  • Instant pool SWG: Stefani al 58-62%, Manildo al 32-36%

    Le prime proiezioni SWG per le Regionali in Veneto (copertura all’85%) mostrano un netto vantaggio del centrodestra, con Alberto Stefani stimato tra il 58% e il 62%. Il centrosinistra, con Giovanni Manildo, si attesterebbe invece tra il 32% e il 36%. Le liste degli altri candidati sono indicate tra il 5% e il 7%.

    Forbici confermate anche dagli exit poll del Consorzio Opinio Italia (copertura campione all’80%, ore 15:00). Nella corsa alla presidenza del Veneto 2025 il candidato del centrodestra Alberto Stefani è nettamente avanti, stimato tra il 59% e il 63%. Il candidato del centrosinistra Giovanni Manildo si collocherebbe tra il 30% e il 34%. Il terzo candidato, Riccardo Szumski, viene indicato tra il 3,5% e il 5,5%.

  • La soglia di sbarramento

    Si conquista una poltrona a palazzo Ferro Fini se la lista supera il 3% quando si presenta da sola. Nel 2020 ci fu un lungo braccio di ferro per l’attribuzione del seggio al M5S: il candidato presidente Enrico Cappelletti raggiunse il 3, 3% ma le liste nelle 7 circoscrizioni si fermarono al 2, 7%: dopo il contenzioso giuridico dalla Corte d’Appello arrivò il via libera ad Erika Baldin, eletta a Chioggia-Venezia. La soglia di sbarramento per una coalizione è invece del 5% e le liste apparentate si dividono i seggi in base ai voti ottenuti con criterio proporzionale: la prassi dice che si entra al Ferro Fini se si ottiene almeno l’1, 5%.

  • Chi sono i cinque candidati governatori

    In corsa ci sono i principali candidati sostenuti dalle rispettive coalizioni: il centrodestra punta su Alberto Stefani (Lega), mentre il centrosinistra e M5S sostengono Giovanni Manildo. In corsa per Palazzo Balbi anche Marco Rizzo (Democrazia Sovrana Popolare), Riccardo Szumski (Resistere Veneto), Fabio Bui (Popolari per il Veneto). I dati riportati nella tabella seguono in tempo reale l’avanzamento delle sezioni scrutinate in provincia di Treviso, offrendo una fotografia aggiornata dell’andamento del voto.

  • La bassa affluenza nella giornata di domenica

    Precipita l’affluenza alle urne: -12,2% in cinque anni. Un baratro che non ha precedenti nella storia elettorale, a queste latitudini. È il primo verdetto delle elezioni regionali, in corso in Veneto. Dove ieri (23 novembre), alle 23, aveva votato appena il 33,9% degli aventi diritto (un elettore su tre), contro il 46,1% di cinque anni fa. Percentuale che, sì, consente al Veneto di confermarsi la regione, tra le tre al voto, con l’affluenza più alta. Ma con uno scarto, rispetto alla tornata precedente, che la rende al contempo la regione che fa registrare il calo maggiore.

    Elezioni regionali in Veneto: crollo dell’affluenza, ha votato solo il 44%
    Un seggio elettorale per le Elezioni Regionali in Veneto, dove è stato registrato un crollo dell'affluenza

     

  • Cosa dice la legge elettorale in Veneto

    La norma che regola le modalità elettorali con l’attribuzione dei seggi è stata approvata il 16 gennaio 2012, legislatura in cui il Veneto ha recepito anche la legge 165/2004 varata dal Parlamento italiano che fissa in due mandati la carica di presidente della giunta regionale. Un vincolo che la Regione Veneto ha esteso poi agli assessori la cui carica è incompatibile con quella di consigliere: sono nominati dal presidente, che ne può disporre la revoca, e in tal caso rientrano nel consiglio regionale. Il Veneto dal 2015 ha tagliato da 60 a 49 gli eletti di palazzo Ferro Fini con due poltrone garantite ope legis per arrivare a 51: in primis quella del presidente che ottiene più voti e quindi si può insediare a palazzo Balbi per nominare gli assessori.

    Dalla doppia preferenza di genere alla soglia di sbarramento: guida pratica al voto in Veneto

     

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