Madre e figlia uccise a Rosolina, dopo 27 anni rinviato a giudizio un cittadino ceco
Le vittime erano Elisea Marcon e la figlia Cristina De Carli, di Paese, gestivano il chiosco dei Casoni. Va a processo Karel Dusek, oggi 48enne

Dopo 27 anni la Procura della Repubblica di Rovigo ha individuato e ottenuto il rinvio a giudizio del presunto assassino di due donne, madre e figlia, che vennero massacrate a bastonate nel bar che gestivano a Rosolina (Rovigo), il 29 giugno del 1997. Davanti alla Corte D'Assise di Rovigo, il 13 marzo prossimo, inizierà il processo a carico di un cittadino ceco, Karel Dusek, 48 anni, che avrebbe assalito le due donne per rubare 400mila lire dalla cassa del locale.
Dusek risulta irreperibile e a piede libero dal 12 ottobre scorso in Repubblica Ceca, dove era stato scarcerato per un altro reato. L'udienza preliminare, con l'imputato in contumacia, si è svolta oggi davanti al gup di Rovigo.
Le vittime erano Elisea Marcon, originaria di Paese (Treviso), e la figlia Cristina De Carli, che gestivano il bar "Ai Casoni" di Rosolina. Erano state colpite più volte al capo con uno strumento contundente da Dusek e da un'altra persona, tuttora sconosciuta; i due si erano poi impossessati dell'incasso giornaliero (equivalente a 310 euro circa) ed erano fuggiti a bordo di una Fiat Argenta di proprietà della figlia.
Marcon era morta all'istante, mentre De Carli era deceduta alcuni giorni dopo all'ospedale di Padova.
Gli investigatori avevano concentrato le ricerche dell'assassino nell'ambiente immediatamente vicino alle due donne, in particolare cercando di rintracciare un giovane che aveva avuto un legame con Cristina, il cittadino della Repubblica ceca assiduo frequentatore del locale. L'identificazione di Dusek è avvenuta tramite l'incrocio del Dna raccolto all'epoca sul luogo del delitto ed esaminato dal Ris dei Carabinieri di Parma, che ha trovato il "match" positivo con il profilo genetico dell'uomo.
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