Il delfino avvistato in bacino San Marco: «È raro, ma non eccezionale»
Luca Mizzan, direttore del museo di Storia Naturale, non si stupisce. «Da fine luglio in laguna c’è un esemplare che abbiamo chiamato Clodio»

Un delfino nel bacino di San Marco. Non è la prima volta che un esemplare fa capolino a ridosso della città storica: questa volta, è stato avvistato intorno alle 7 della mattina di ieri, 3 ottobre.
«Abbiamo subito avvisato la capitaneria di porto», spiega Manuel Tiffi, presidente dell'associazione taxi sostituti Venezia, «abbiamo sparso immediatamente la voce per non creare pericolo all'animale».
La Capitaneria a sua volta si è attivata con una motovedetta che era in transito in quell'area, ma non è riuscita a individuarlo. Gli ultimi avvistamenti lo hanno individuato già verso le acque dell'Arsenale.
Nel frattempo, i salti a pelo d’acqua con sfondo Punta della Salute e chiesa del Redentore hanno cominciato a fare il giro dei social, in video condivisi dagli stessi tassisti, tra stupore e preoccupazione per l’arrivo di un delfino così vicino a un ambiente antropico. Un giovane delfino era stato avvistato proprio a fine settembre, però a Malamocco.
Il tam-tam è arrivato fino a Luca Mizzan, direttore del museo di Storia Naturale di Venezia.
«Abbiamo avuto segnalazioni con questo video. Non so, se ce ne sono altri. Tuttavia, da fine luglio c'è un giovane tursiope che è entrato in laguna e ci rimane per giorni o settimane. Soprattutto nella zona di Alberoni e canale dei petroli San Leonardo», spiega Mizzan. Un esemplare conosciuto, tanto da avere un nome: Clodio.
«L’hanno battezzato Clodio perché si vede più verso Chioggia, nella laguna centro meridionale», continua Mizzan. Curiosità nella curiosità, a Clodio piace stare in laguna: per quanto nei primi giorni i veterinari del Cert di Padova abbiano provato a riaccompagnarlo in mare, il delfino non si è lasciato convincere.
«È un giovane tursiope, probabilmente un maschio», precisa Mizzan, «non è affatto spaventato dalle barche e ha preso una certa confidenza con il traffico lagunare. Se si tratta effettivamente di lui, probabile che con lo sciopero generale senza vaporetti ferry, e motonavi abbia pensato, di provare, un giro direttamente in Bacino San Marco».
Mizzan ha osservato da vicino Clodio a settembre, vicino agli Alberoni: cacciava tranquillo, spostandosi quando passava un’imbarcazione. «Finito di mangiare si è messo a giocare con i cormorani che si divertiva a spaventare», conclude Mizzan, «sembra che ogni tanto esca e poi torni in laguna. Speriamo che sappia davvero quello che fa e non si abitui a stare in zone troppo trafficate».
Insomma, la presenza di un delfino in Laguna non deve più stupire. «Anche quando passavano le Grandi navi, quella zona era seguita, c’erano anche squaletti dietro alle navi per il cibo che veniva lasciato in mare», ricorda Fabio Pranovi, docente di Ca’ Foscari del dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica, «diciamo che un delfino è raro in laguna ma non eccezionale». La novità per la Laguna quest’anno, sottolinea Pranovi, è una minore presenza di granchio blu: è ancora presto per capirne il motivo. «Forse la laguna ha messo in atto processi ecologici che ne hanno limitato la diffusione, o più semplicemente è dovuto all’acqua meno salato. Di fatto, abbiamo visto un calo rispetto all’anno scorso, mentre nel Delta del Po è cresciuto».
Tra le apparizioni più spettacolari, nel 2021 in Bacino San Marco aveva fatto capolino una coppia di delfini, che si era spinta fino all’ingresso in Canal Grande. Allora, c’erano le restrizioni per la pandemia a limitare il flusso di imbarcazioni.
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