D'Alema decolla per gli Usa senza visto
Massimo D'Alema si è presentato al Marco Polo «solo» con il passaporto diplomatico. I responsabili Delta hanno fatto di tutto per ottenere in diretta telefonica, dalla polizia americana, il permesso di imbarcare il presidente del Copasir

Massimo D’Alema presidente del Copasir
MESTRE Il visto per l'espatrio serve anche a Massimo D'Alema se deve andare negli Stati Uniti. E il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) lo ha scoperto a sue spese lunedì quando, giunto al Marco Polo per imbarcarsi sul volo Delta per New York, gli hanno chiesto il visto che lui non aveva. O meglio pensava non servisse. Alla fine essendo una personalità i responsabili Delta hanno fatto di tutto per ottenere in diretta telefonica, dalla polizia americana, il permesso di imbarcare il presidente del comitato che ha il controllo sui servizi segreti. Alla fine è partito.
Lunedì mattina Massimo D'Alema che viaggiava da solo arriva al Marco Polo da Roma. Si deve imbarcare sul volo per New York. Ad attenderlo sotto bordo gli agenti della polizia di frontiera come da prassi, nel caso di personalità. E' stato inoltre avvisato il capo scalo della Delta che il Presidente del Copasir deve volare con loro. I responsabili della compagnia aerea a scanso di spiacevoli situazioni chiedono agli agenti se la personalità ha tutti i documenti in regola. E con premura e tatto gli agenti rivolgono la stessa domanda al presidente, specificando anche se ha il visto o l'Esta (l'autorizzazione elettronica per il viaggio). Senza battere ciglio il presidente ha risposto che lui ha il passaporto diplomatico. Al poliziotto che si è mostrato premuroso e ha cercato di spiegargli che la questione visto è fondamentale e non c'entra il passaporto diplomatico; il presidente del Copasir ha risposto «asciutto» di possedere un passaporto diplomatico con il microchip.
A quel punto l'agente ha lasciato cadere l'argomento chiedendogli se voleva essere accompagnato in sala Vip in attesa, c'era da aspettare quaranta minuti e da fare la fila, dell'imbarco. E in sala Vip il presidente ha atteso la partenza. I poliziotti hanno atteso fuori e quando è stato il momento lo hanno avvertito e accompagnato al check-in. E qui naturalmente si è ripresentata la questione del visto che D'Alema non aveva. Prassi vorrebbe che il passeggero rimanesse a terra. Ma essendo D'Alema una personalità il capo scalo Delta si è fatto in quattro per far partire l'illustre cliente. Quindi ha telefonato negli Stati Uniti. Breve concigliabolo con la polizia di frontiera di New York. E alla fine dalla Grande Mela è arrivato l'ok per far partire, senza visto, «baffino».
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