«Così Letta delegittima il centrosinistra veneto»
De Piccoli critica l'incontro tra il sottosegretario e Galan: «Sulle infrastrutture l'Ulivo regionale va coinvolto»
VENEZIA. «Se queste sono le prove generali del Partito democratico federato, direi che proprio non ci siamo». Cesare De Piccoli, sottosegretario ai Trasporti, non ha gradito «sia nel metodo sia nel merito» l'incontro tra Enrico Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e il governatore Giancarlo Galan andato in scena giovedì scorso. De Piccoli tiene a specificare: «Non ne faccio una questione personale, ma politica. Così facendo si delegittima l'intero centrosinistra veneto. Chiederò, al più presto, un chiarimento all'onorevole Letta». Anche perché, sulle infrastrutture, De Piccoli ha dato (come governo) delle garanzie all'Ulivo regionale. Garanzie tradotte in una lista di priorità che il Pd veneto ha presentato giusto lunedì scorso.
«Ho appreso dalla stampa dell'incontro - incalza De Piccoli - dove si sarebbe stipulato una sorta di “patto del carbone” (il riferimento è all'agevolazione della riconversione della centrale di Porto Tolle a fronte di apertura sul fronte delle grandi opere, ndr). Non condivido questa iniziativa. Cosa c'entri la riconversione di Porto Tolle con le infrastrutture per il Veneto è, sinceramente, difficile da comprendere. Così come non capisco per quali ragioni non siano stati coinvolti, su questioni così rilevanti, i responsabili dei ministeri e i rappresentanti del Governo interessati per territorio».
Letta, per altro, era stato coinvolto dal Pd Veneto in un confronto, a Padova, sulle priorità regionali: dalle infrastrutture al federalismo fiscale, passando per le aree di confine. Sulla base di questo vertice, l'Ulivo regionale ha condiviso con parlamentari ed enti locali guidati dal centrosinistra una lista delle opere indispensabili per colmare il gap infrastrutturale. «Non un elenco di rivendicazioni - sottolineò, in quell'occasione, De Piccoli in veste di rappresentante del governo - ma di opere che possono essere finanziate». Solo che queste sembrano non coincidere con i desiderata che Galan ha affidato a Letta. Così come non coincidono le richieste di modifica del Dpef: la Regione ha chiesto l'inserimento nella legge obiettivo di opere quali Nogara-Mare, sistema delle Tangenziali di Verona, Vicenza e Padova e delle Autostrade del mare; il centrosinistra veneto la Valsugana.
«Non è un problema legato a un mio coinvolgimento - ribadisce De Piccoli - ma del centrosinistra veneto. Palazzo Chigi non può non sapere che così facendo presta il fianco all'azione politica di un governatore che, un giorno sì e uno anche, spara a zero sul Governo. Un presidente di Regione che così va a nozze nel suo tentativo di neutralizzare il centrosinistra veneto. Così non funziona». Già lunedì, a Milano, nel corso di un convegno sulle infrastrutture dovrebbe esserci un chiarimento tra Letta e De Piccoli.
«Ribadirò - anticipa il sottosegretario ai Trasporti - che se si continua su questa strada poi è difficile rappresentare il governo in Veneto. E le “botte” prese sulla Finanziaria dovrebbero averci insegnato qualcosa». In conclusione, De Piccoli sottolinea: «Non è un problema che riguarda solo Letta. Quando i ministri si confrontano con problemi che riguardano i veneti devono considerare il centrosinistra regionale. Non si delegittimano così i rappresentati regionali dello stesso schieramento. Se si ritiene che questi non vadano bene, si cambiamo. Ma se questo non viene fatto allora vanno coinvolti nella discussione di temi cruciali per la regione».
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