Cortina, affitti alle stelle: fino a 3 mila euro al mese. Prof, raffica di rinunce

Un’insegnante racconta la sua esperienza: «Ho scalato almeno cinque posizioni in graduatoria grazie al forfait di docenti di fuori spaventati dai costi»

Laura Berlinghieri
Fino a tremila euro per affittare un appartamento a Cortina
Fino a tremila euro per affittare un appartamento a Cortina

Quasi tremila euro per un appartamento a Cortina. Fino alla metà, per una stanza in una casa condivisa. E, va bene che il beneficio in termini di Pil è stimato in 5,3 miliardi di euro; ma, se si esce dal circuito del business dei Giochi, la situazione è insostenibile. Perché Cortina e le Dolomiti non sono soltanto Olimpiadi invernali; ma è un territorio vivo, che garantisce – o, almeno, dovrebbe garantire – dei servizi.

La scuola, primo tra tutti, dove il contributo dei professori supplenti è enorme. Ma, moltissimi, quest’anno sono stati costretti a rinunciare al posto: lo stipendio non sarebbe stato sufficiente nemmeno a coprire i costi dell’affitto.

Veneto, 600 mila case vuote e giovani fuori casa a 34 anni: il grande paradosso dell’edilizia
In Veneto quasi 600mila abitazioni risultano vuote

La rinuncia degli insegnanti

«Ho scalato almeno cinque posizioni in graduatoria, viste le defezioni di chi mi precedeva» ammette Ilaria Roccon, insegnante di Scultura al Liceo artistico di Cortina, consapevole della fortuna che ha in dote: «Sono di qui. Vivo a Tai di Cadore».

Con altri due Licei, un istituto tecnico, un professionale e una secondaria di primo grado, la scuola in cui insegna fa parte dell’Istituto Omnicomprensivo Ampezzo e Cadore. «In ciascuna scuola, i docenti di ruolo non sono più di due-tre. E complessivamente mancano anche quindici operatori Ata» dice Roccon, per spiegare la gravità della situazione. Perché i costi degli affitti sono irraggiungibili, a fronte di stipendi che si aggirano intorno ai 1500 euro al mese.

Ilaria Roccon, insegnante di Scultura al Liceo artistico di Cortina
Ilaria Roccon, insegnante di Scultura al Liceo artistico di Cortina

E non è nemmeno soltanto questo. «Ci sono proprietari di case che, nei contratti di affitto, pretendono che la casa venga liberata per il mese e mezzo che precede e accompagna i Giochi, così da proporle a prezzi molto più alti» racconta l’insegnante.

A sua volta, si è data da fare per dare un aiuto ai colleghi. «Ma ho potuto ben poco» ammette. Alcuni insegnanti sono riusciti a sistemarsi come potevano.

«Tramite il passaparola, un collega veneziano ha trovato una stanza in un appartamento condiviso». Un adulto, costretto a condividere i suoi spazi con altre persone, ma è comunque tra i pochi fortunati.

«Un’altra collega che conosco, invece, ha deciso di rifiutare. Si è appoggiata a un’agenzia per cercare una sistemazione. Ma poi, fatto il conto delle spese, ha capito che non le sarebbe convenuto».

Tra l’altro, il tempo per comunicare la propria scelta è poco: 48 ore. Appena due giorni, per cercare e trovare una casa, e far sapere al Ministero la propria disponibilità.

«I proprietari hanno sparato prezzi senza alcun senso» dice Roccon, «Adesso vedo che qualcuno sta tornando sui suoi passi, accorgendosi evidentemente che pure chi ha bisogno non accetta qualsiasi condizione». Ma i Giochi si stanno avvicinando, e allora il trend potrebbe invertirsi ancora. —

 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia