Chirignago, il nuovo parco intitolato a Giulia Cecchettin
Andrea Camerotto, zio di Giulia: «Spero che qui possano nascere nuovi amori, amori veri. Lei amava profondamente la natura, la libertà e tutto ciò che un luogo di incontro e condivisione»

La mattina del 25 novembre, il nuovo Parco di via Oriago, a Chirignago, ha celebrato la sua inaugurazione con l’intitolazione a Giulia Cecchettin.
Ventidue vasi di ciclamini rossi, tanti quanti gli anni della giovane Giulia, sono stati posizionati in vari punti del parco, accanto a rose rosse che coloravano ogni angolo. Un enorme fiocco rosso in stoffa, steso sull’erba, ha dato il benvenuto a chi, in questo nuovo spazio verde, ha voluto ricordarla.
Tra i presenti alla cerimonia, lo zio materno di Giulia, Andrea Camerotto, che ha condiviso un pensiero carico di speranza: «Mi auguro che in questo parco possano nascere nuovi amori, amori veri. Giulia amava profondamente la natura, la libertà, e tutto ciò che un luogo di incontro e condivisione come questo rappresenta. Intitolare questo parco a lei è un invito a coltivare quei valori che incarnava, in particolare l’amore autentico».

Nel cuore del parco, una targa commemorativa recita: “Parco Giulia Cecchettin, dottoressa in ingegneria biomedica, 5 maggio 2001 - 18 novembre 2023”, rendendo omaggio alla sua passione per la scienza e la ricerca, ma anche alla sua umanità e alla capacità di sognare un futuro migliore.
Presenti, fra le autorità, anche il sindaco Luigi Brugnaro, il sindaco di Vigonovo, Luca Martello, il presidente della Municipalità di Chirignago, Francesco Tagliapietra, e l’onorevole Martina Semenzato.

«Sono molto attenta alla questione della violenza economica» ha ricordato Semenzato, «e alle risorse che possono supportare le donne in difficoltà, come il reddito di libertà, il microcredito e le agevolazioni fiscali per le imprese. È fondamentale che le donne sappiano di non dover restare in situazioni di sofferenza perché mancano alternative. Le istituzioni e i centri antiviolenza sono lì per aiutarle e sostenerle in ogni passo del percorso verso la libertà»
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