Gino Cecchettin: «Vorrei parlare con chi scrive che Turetta è un modello»
Il padre di Giulia davanti a una platea di studenti si riferisce a due giovani recentemente fermati che avevano inneggiato all’assassino di sua figlia: «Che esempio può essere una persona che deve passare la vita in carcere?»

Gino Cecchettin vorrebbe parlare con il giovane arrestato a Busto Arsizio, in provincia di Varese, che aveva scritto «Capisco Turetta», e con un 19enne fermato a Venezia che sui social diceva «Turetta è un modello da seguire», inneggiando quindi all'assassino di sua figlia Giulia.
«Vorrei veramente un confronto. Secondo me è proprio a loro che dovremmo parlare perché chi esalta la violenza forse ha più bisogno da altri di capire che c'è un modo nuovo di parlare», ha detto il papà di Giulia Cecchettin a Milano.
«Mi fanno molta pena. Che modello può essere una persona che deve passare la vita in carcere?» ha chiesto Gino Cecchettin alla platea di studenti, «Vorrei far provare a quel ragazzo che ha scritto questo una settimana della vita di Turetta oggi, una settimana della frustrazione che Filippo probabilmente ha vissuto quando non è riuscito a gestire quell'emozione. Forse dopo cambierebbe idea».
«Anche da un punto di vista razionale non c'è niente da imitare. Io se fossi un giovane di adesso», ha spiegato, «non vorrei minimamente essere paragonato o puntare al Turetta che ha fatto quelle azioni come mito o esempio. Ma questo lo risolviamo solo con la cultura. Veramente c'è tanto da fare se arriviamo a questo».
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