C’è chi, come le piccole e medie imprese del centro storico, può contare ..

Cala la produzione in terraferma Diminuisce anche l’occupazione mentre il fatturato resta quasi invariato
C’è chi, come le piccole e medie imprese del centro storico, può contare su performance positive anche in tempi di vacche magre. E chi invece, come la attività della terraferma, deve fare i conti con una situazione ancora poco rosea: meno domanda, meno produzione, meno occupazione. Il panorama economico per le ditte con meno di venti addetti, descritto nella ricerca commissionata all’Aes dalla fondazione Leone Moressa, manifesta a Venezia il proprio doppio volto. Tra calli e campielli lo scarso potere d’acquisto dei cittadini è compensato, almeno in parte, dalla «generosità» dei turisti. A Mestre, invece, le difficoltà economiche penalizzano i vari settori e, in particolare, quelli dell’edilizia e dei servizi alle persone. Le famiglie hanno pochi soldi, la piccola media impresa vende e fattura meno.


Il confronto.
Nel centro storico le performance economiche risultano, se non eccezionali, almeno soddisfacenti. In termini matematici, la produzione nel primo semestre del 2007 è cresciuta del 2,3 per cento rispetto allo stesso semestre dell’anno prima. Tradotto, è aumentata la domanda da parte dei consumatori e delle stesse imprese. A Venezia città, insomma, la prospettiva è buona. Il settore trainante è quello del servizio alle persone, con la solita marcata connotazione turistica. Bene anche la solita edilizia grazie soprattutto al boom delle ristrutturazioni. Unico modesto segno meno (1,1 per cento) per quanto riguarda invece il servizio alle imprese. In ogni caso, il centro storico subisce un ritocco all’insù dei guadagni, ovvero del fatturato (più 1,7 per cento). Come detto, gongolano le piccole medie imprese che offrono servizi alla persona. Problemi, invece, con i servizi alle imprese. L’occupazione? Pur risentendo di una certa stagionalità, registra un incremento quantomeno interessante: più 0,4 per cento. In questo caso, il trend positivo è trascinato dall’edilizia.


Mestre.
Ben diverso il discorso per Mestre e dintorni. Cala la produzione cioè la domanda (meno 0,3 per cento). Diminuisce l’occupazione (meno 0,7 per cento) e il fatturato resta quasi invariato (più 0,1 per cento). In tale contesto, il settore della produzione tiene almeno in parte. Anche se perde addetti. Molto male, di contro, il servizio alle persone, ovvero il comparto migliore del centro storico. La produzione scende del 4 per cento nel primo trimestre 2007, il fatturato del 4,6 per cento, l’occupazione dello 0,7 per cento. Un baratro dal quale è difficoltoso uscire. Meglio invece i servizi alle imprese. Sevizi riservati, evidentemente proprio alle aziende di Venezia città. Cala anche a Mestre, invece, il settore edile. «D’altro canto - spiega Paolo Zabeo, funzionario della Cgia -, nel centro della città ormai non si costruisce quasi più. Adesso come adesso, tutto è concentrato sulle ristrutturazioni». Mestre si salva da un bilancio pesantemente negativo solo grazie agli ottimi risultati della manifattura, che portano su la media. Ma anche i servizi alle imprese fanno la loro parte.


Il trend.
Il trend vincente, insomma, coinvolge il centro storico. Questo perché il turismo «compensa il calo del potere d’acquisto da parte delle famiglie e il crollo dei consumi», che ormai da molti anni coinvolgono l’Italia. Ciò significa, insomma, che Mestre paga l’impossibilità di sfruttare un flusso, come quello turistico, che porta risorse dall’esterno. La terraferma si basa, semmai, sui consumi delle famiglie. In picchiata da tempo».


Il Comune.
Se si guarda al Comune nel suo complesso, la Fondazione Moressa rileva «osservazioni positive sul piano congiunturale». Insomma, a Venezia (centro storico e terraferma) è in corso una ripresina bene augurante. La domanda è cresciuta dello 0,2 per cento, il fatturato dello 0,4 per cento. Positivo anche l’andamento degli ordinativi (più 1,1 per cento). Mentre è al ribasso la dinamica occupazionale (meno 0,3 per cento). Quasi due punti percentuali di incremento, invece, nelle esportazioni.


La fiducia.
Consola comunque la fiducia da arte degli imprenditori lagunari. Gli operatori economici, infatti, prevedono una crescita media superiore di un punto percentuale sia per quanto riguarda la produzione sia per quanto concerne il fatturato. In teoria, anche sul piano occupazionale si attende una significativa ripresa.maggiore incertezza, invece, per quanto riguarda gli investimenti. Nel primo semestre del 2007, infatti, 15 aziende su cento avevano investito parte del proprio denaro per mandare avanti l’attività: sostituzione di immobili, innovazione. Nel periodo successivo, invece, solo 8 imprenditori su cento si dicono disposti a farlo. Le prospettive contemplano pure un nuovo incremento delle esportazioni, ma in termini più contenuti rispetto al semestre precedente. Per la parte finale dell’anno, si attende una ripresa del settore edilizio e nei servizi alle persone. Mentre le imprese manifatturiere risultano ancora quelle con la maggior possibilità di sviluppo. Secondo quanto dichiarato dagli stessi imprenditori, il 2007 può rappresentare importanti percorsi di crescita sia per il centro storico che per Mestre. In terraferma, insomma, si accende un piccolo barlume di speranza.

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