Carlo e Camilla, bagno di folla tra la simpatia

Ressa per strappare un autografo nella passeggiata fino a San Fantin protetta da decine di agenti Nelle Sale Apollinee l'incontro con gli imprenditori della città Quindi la «Maria Stuarda»
Arrivano ed è subito caccia all'autografo, gridolini da concerto rock, braccia che si allungano e mani che brancolano. Arrivano e gli addetti alla sicurezza si innervosiscono un filo perché tra Carlo e Camilla e il resto del mondo ci devono essere sempre (quasi sempre) almeno venti metri di distanza, a Carlo e Camilla non si possono fare domande, da Carlo e Camilla non si possono udire risposte. Almeno non nel tragitto tra l'hotel Bauer e la Fenice, due ponti e due calli che sono l'unico momento pubblico in cui la coppia è insieme e la gente, che tre giorni fa sbavava per vedere Charlize Theron e Bono al ballo di Pinault, ora vuole portarsi a casa anche il ricordo di qualcosa che sappia di sangue blu.

 Il principe Carlo d'Inghilterra ritorna in laguna ventiquattro anni dopo esserci stato con lady Diana e certo deve fargli un certo effetto essere di nuovo quasi sugli stessi passi, con i capelli un po' più grigi e un'altra donna al suo fianco, magari meno glamour e meno giovane ma già simpatica a tutti perché sa sorridere, sa stringere le mani e sa anche camminare sui masegni con i tacchi altissimi senza inciampare mai.


Quindi quando escono dall'hotel Bauer e si materiliazzano in campo San Moisè, e poi lungo via XXII Marzo e quindi in campo San Fantin, sono la coppia reale ma easy che la gente si aspetta di vedere: lei in abito di seta avorio e nero e cappottino color burro, lui in blu chiaro, lei con i capelli freschi di phon e lui asciutto asciutto. Carlo e Camilla. C&C. Arrivano.


Arrivano infine alla Fenice e sono le 17.30 precise precise, come da programma. Come da programma c'è la visita in teatro, insieme al sovrintendente Giampaolo Vianello, alla moglie Maria Vittoria e a Luciano Ricci, storica guida della Fenice. Sotto l'enorme lampadario Carlo e Camilla restano a bocca aperta. Domande? A Carlo e Camilla non si possono fare domande (almeno non i giornalisti) e da Carlo e Camilla non si possono udire risposte se non quelle di cortesia, che distribuiscono a destra e a sinistra mentre salgono la scalinata per raggiungere la Sale Apollinee dove va in scena il cocktail in loro onore.

Cocktail riservatissimo al quale non sono stati ammessi più di duecento veneziani ma al quale sarebbero andati volentieri in duemila. Imprenditori, soprattutto, come Piergiorgio Coin, Vittorio Tabacchi e Mario Moretti Polegato. E poi il presidente della Biennale Paolo Baratta, la presidente degli Amici della Fenice Barbara di Valmarana, Lady Clarke che nel pomeriggio l'aveva ricevuto nel palazzetto restaurato a San Giobbe.


Duecento, massimo duecentocinquanta, perché Carlo e Camilla non amano la confusione e più gente c'è più le guardie del corpo friggono. Per i reali inglesi sono stati piazzati addetti alla sicurezza anche nei bagni (e lì hanno trovato un giornalista che cercava di imbucarsi al drink), sui tetti delle case e dietro ogni angolo. Tranquilli. Carlo e Camilla non sono soliti fare colpi di testa e quando prendono posto nel palco reale per assistere alla «Maria Stuarda» probabilmente pensano già a cosa li aspetta oggi. Sveglia all'alba. Volo fino a Berlino. Altri sorrisi, altre strette di mano, altre visite e poi finalmente a casa.

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