Bunga bunga alla veneta, ex assessore leghista in manette
Alessandro Costa reclamizzava prostitute e organizzava orge per gli imprenditori

Alessandro Costa
VICENZA.
Il bunga bunga de "noantri" nasce dal senso per gli affari di un agente della polizia municipale che ricopriva anche la carica di assessore alla Sicurezza in quota Lega Nord. Alessandro Costa, 38 anni, di Barbarano Vicentino, organizzava gang-bang tra Padova, Treviso, Venezia e Vicenza, sfruttando le perversioni di imprenditori e professionisti. Con il suo sito internet pubblicizzava le squillo di mezzo Veneto. Era già stato denunciato in agosto, Costa ha perseverato e venerdì è finito in manette per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
Nell'ambito dell'indagine condotta dai carabinieri del Radiomobile di Padova (coordinati dal maggiore Dionisio De Masi e dal tenente Luca Bordin) compaiono anche tre indagati, che lo aiutavano a procacciare prostitute da inserire nel sito a luci rosse: Ilario Michele Dalla Valle, 60 anni, di Montecchio Maggiore (Vicenza), Nicola Guidolin, 41 anni, residente a Castello di Godego e Renato Cavallin, 56 anni, di Vedelago.
L'INDAGINE.
L'indagine «Escort Ungheria» era iniziata un anno e mezzo fa da un'attività informativa a Padova. Da lì è scattata la caccia ai gestori dei siti www.bestannunci.us e www.cercamicivip.com. Lo scorso mese di agosto c'è stata la svolta: i militari hanno compiuto una serie di perquisizioni a carico di Costa e dei suoi collaboratori. I militari si sono spinti sull'Altopiano di Asiago, dove il vigile-assessore si trovava in servizio distaccato. I carabinieri hanno sequestrato due computer e alcune chiavi usb, in cui sono stati trovati archivi con nomi e foto osé delle prostitute, i contatti telefonici e gli scadenziari dei pagamenti. Nel portafogli c'era un Postepay collegato ad un conto dove confluivano i proventi dell'attività.
L'ARRESTO.
Dopo la «batosta» di agosto Costa non ha abbandonato l'attività. Anzi. Ha eliminato il conto Postepay iniziando a riscuotere il denaro porta-a-porta. Per il resto l'attività era sempre la stessa. I collaboratori procacciavano le prostitute (moldave, rumene, colombiane e italiane), lui le fotografava e inseriva le immagini sul sito. Poi scattava la riscossione del denaro. Così doveva fare anche giovedì pomeriggio, quando si è spinto fino a Padova dando appuntamento ad uno dei suoi uomini, che a sua volta aveva ritirato 175 euro da una prostituta residente a Padova in via Gattamelata. Ad attendere i due però, al casello di Padova Ovest, c'erano i militari dell'Arma: Alessandro Costa è stato arrestato.
BUNGA-BUNGA.
Il sito internet di Costa consentiva agli appassionati del "genere" di iscriversi alle cosiddette gang bang: sedute di sesso di gruppo a cui partecipavano insospettabili imprenditori e professionisti di Treviso, Vicenza, Padova e Venezia. La lista di nomi ora è nelle mani dei carabinieri, per altri accertamenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video